BRUXELLES - I paesi UE non esportino più petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas provenienti dalla Russia: gli eurodeputati, con 513 sì, 22 no e 19 estensioni, lanciano un segnale votando una risoluzione per nuove sanzioni.
La decisione dei 27 paesi non dovrebbe arrivare prima di lunedì, anche se si va verso uno slittamento nel tempo dell'inizio della misura sul carbone.
Si tratta senza dubbio di decisioni che influenzerebbero il mercato e avrebbero ripercussioni sulle economie in generale. La Germania è tra i paesi che preme per far slittare gli embarghi ed è anche a capo di una cordata composta anche da Austria, Danimarca, Spagna, Finlandia, Irlanda, Olanda, Lussemburgo, Lettonia, Svezia e Slovenia, la quale ha chiesto accelerare i negoziati sul pacchetto Fit-for-55 per la neutralità climatica dell'UE e tagliare al più presto i legami energetici con la Russia.
Intanto in Italia il premier Draghi ha dato il suo appoggio convinto alle sanzioni.
La riunione degli ambasciatori dei 27 Stati membri (Coreper), iniziata questa mattina alle 10, è stata interrotta e aggiornata alle 18 di questo pomeriggio