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Economia
07.03.22 - 10:370
Aggiornamento: 09.03.22 - 07:26

Grano, titanio e società estere, il contrattacco russo. L'Europa ha scorte di gas sino ad aprile

Gli USA propongono di bloccare il greggio russo, ma la Germania per ora dice no, temendo di dover poi revocare la misura dopo poche settimane. Il grano a Parigi ha raggiunto il valore più alto degli ultimi 14 anni

RUSSIA - Le sanzioni contro la Russia stanno provocando vari effetti. I russi si sono visti costretti a cercare sistemi alternativi per i loro pagamenti, ma sono anche passati al contrattacco per quel che riguarda i fertilizzanti azotati, per esempio, sbloccando l'esportazione. E c'é chi pensa che, alla fine, ad avere maggiori problemi economici saranno altri paesi, i cui interessi nel paese sovietico sono ora svalutati. Per contro, per ridurre la dipendenza europea, gli USA parlano di bloccare il greggio proveniente dalla Russia, con la Germania contraria.

Il prezzo del grano è esploso

Il settore agricolo era forse stato sottovalutato, ma la mossa russa relativa ai fertilizzanti ha sicuramente fatto salire i prezzi (leggi qui). Molti paesi importano grano russo e ucraino, se è vero che  i due paesi sono il terzo e nono produttore mondiale, e hanno un peso che corrisponde a circa il 30% del commercio globale di grano. Se gli ucraini non inizieranno a piantare in tempi brevi, il mondo potrebbe essere confrontato con importanti carenze. Ma ovviamente, molte attività agricole ora sono ferme.

Dal paese dipendono, per esempio, Turchia, Egitto, Libano, Sudan, Repubblica del Congo, Ruanda e Nicaragua, oltre a  Somalia, Yemen, Siria e Libia.

Nell’ultima settimana il prezzo del grano è salito del 38% a Parigi toccando i 400 euro a tonnellata, il valore più alto da 14 anni. 

Ma non solo fertilizzanti: la Russia ha bloccato dal primo marzo le forniture di titanio. Il rischio concreto è che si metta in difficoltà la produzione di aerei. 

L'Europa ha gas sino a a aprile. E poi?

E il petrolio? Al momento i costi sono già saliti alle stelle. Il gas russo che veniva venduto all’Italia, e al resto del mondo, a 400 dollari per mille metri cubi, oggi costa 2500 dollari per mille metri cubi. Un'alternativa potrebbe essere usare gas liquefatto americano, che al momento però ha un costo di 4mila dollari più il trasporto. Insomma, comunque la si guardi, a esplodere saranno i costi.

Gli USA hanno chiesto di introdurre un bando totale del greggio russo, ben consapevoli di quanto il gas sia centrale nel conflitto. Non a caso,  le banche che vengono utilizzate per commerciare il gas con Mosca (in particolare la Sberbank) sono state risparmiate dall'esclusione dallo SWIFT (leggi qui), altrimenti 800 milioni giornalieri che arrivano nel paese per pagare il gas sarebbero bloccati.

La Germania però si oppone alla misura americana, facendo notare come avrebbe poco senso applicare qualcosa che andrebbe revocato tra poche settimane, quando si teme che ci si troverebbe senza elettricità. Secondo la presidente della Commissione Ursula von der Leyen per l’Europa l’energia basterà fino alla fine di aprile. Ma i depositi tedeschi sarebbero già vuoti e si prevede freddo almeno sino a maggio.

La Svizzera per ora ha scorte, sembrerebbe essere coperto l'intero inverno, ma ci si muove comunque per procurarsi rapidamente capacità di stoccaggio supplementari all'estero nonché gas, GNL e capacità nei terminali GNL. 

Intanto, se gli americano contestualmente cercano un accordo energetico con la Russia e l’Iran per aumentare le importazioni di petrolio e gas, la fornitura russa in Cina è pressochè raddoppiata.

La Russia e la svalutazione delle società estere

Nel mentre, in Russia è crollato il valore di molte società italiane, tedesche, inglesi e in generale internazionali presenti sul territorio, provocando danni importanti. Il paese di Putin, però, stando a diversi analisti finanziari, avrebbe guadagnato 90 miliardi di dollari per la svalutazione del valore delle società possedute dall’Inghilterra, dall’Italia e da tutto il comparto europeo sul suo territorio.

Come avrebbe fatto? Comprando per 30 miliardi di dollari le azioni di tutte le società americane, inglesi e francesi quotate sulla Borsa di Mosca, il cui valore precedente ammontava a 190 miliardi.

Inoltre, invece di sequestrare beni appartenenti a altre nazioni, li ha svalutati. Ad esempio il palazzo dell’ambasciata inglese a Mosca, il cui valore di mercato era 300 milioni di dollari, oggi costerebbe 10 milioni di dollari.

 

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