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Cronaca
12.04.22 - 14:050

Il ritorno della normalità e il ritorno delle rapine

Lieve aumento delle rapine in Ticino nel 2021. Le ragioni più colpite restano il Luganese e il Mendrisiotto

BELLINZONA– A livello di lotta alle rapine il 2021 ha registrato un lieve aumento del loro numero. L’incremento ha comunque fatto segnare cifre di poco superiori alla situazione precedente la pandemia ed è verosimilmente legato alla fine delle limitazioni di movimento delle persone dovute all’emergenza sanitaria.

Nel corso dell’anno si sono contate 39 rapine (23 nel 2020, 34 nel 2019), occorse prevalentemente sulla pubblica via. Un episodio ha visto coinvolto un ufficio postale mentre i distributori di benzina rapinati sono stati 4 (3). Gli omicidi di due donne hanno funestato il Ticino.

Le infrazioni per rapina registrate nel corso del 2021 sono state 39. Le regioni più colpite restano il Luganese (44%) e il Mendrisiotto (21%). In massima parte sono state commesse sulla pubblica via e, in misura minore, ai danni di stazioni di servizio. Una serie di episodi legati ad ambienti problematici nel mondo della tossicodipendenza ha pure coinvolto abitazioni private.

In un ulteriore singolo caso gli autori di furto, scoperti dai proprietari, hanno usato violenza per garantirsi la fuga. Le indagini hanno poi portato velocemente al loro fermo. Complessivamente gli autori di rapina identificati, arrestati o nei confronti dei quali sono stati pubblicati mandati di arresto nazionali o internazionali, sono stati 37 (il 70% stranieri), con un tasso di chiarimento che ha raggiunto quota 80%.

In quest’ambito a fine 2021 un minuzioso lavoro di intelligence, in collaborazione con autorità estere, ha permesso l’arresto a Molinazzo di Monteggio di 4 uomini armati pronti a colpire una banca del Luganese. Uno degli autori era già ricercato per la rapina con presa d’ostaggio compiuta nel luglio 2019 a un furgone portavalori ed è pure sospettato di reati avvenuti nel 2012 e 2015 in Ticino. Per ottenere una ponderazione degli atti di violenza la Statistica criminale di polizia adotta una classificazione semplificata dei reati in casi gravi e di poca entità. La parte attribuita agli atti di violenza grave, passati da 48 a 73, è del 3.8%.

Fra questi figurano gli omicidi (11, inclusi i tentati), le lesioni personali gravi (37) e le violenze carnali (24). Per gli omicidi e le lesioni personali gravi l’uso dell’arma da fuoco è un’evenienza estremamente rara. Fra gli atti di violenza di poca entità figurano, in ordine di frequenza, le lesioni semplici (592), le vie di fatto (177), la coazione (121), l’aggressione (162 infrazioni in 48 casi), la violenza/minaccia contro l’autorità (36) e la rapina (39). Il numero di minacce di violenza, rappresentato dai reati di minaccia ed estorsione, è salito a 657 (+42%). Risalgono al mese di marzo gli omicidi di due donne, seguiti in entrambi i casi dal suicidio dell’autore. Il primo avvenuto a Breganzona presso un’abitazione privata, il secondo sulla golena del fiume Ticino a Bellinzona.

Allo scopo di recuperare del denaro, un 18enne del Mendrisiotto è stato sequestrato, trasportato e ripetutamente picchiato in varie località prima di venire abbandonato a Cadempino. I responsabili sono stati identificati, arrestati e già giudicati. A Solduno l’ex compagno di una 22enne della regione, già colpito da un ordine restrittivo, armato e organizzato, dopo aver ammanettato e imbavagliato l’attuale compagno della giovane, le ha sparato con un fucile colpendola all’addome.

Una decina di altri casi, in massima parte legati a risse o aggressioni, per modalità e conseguenze, hanno sfiorato la qualifica di reato di tentato omicidio.

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