LOSONE - La nuova battaglia del Ghiro è contro gli... elicotteri. Giorgio Ghiringhelli ha lasciato, col suo Guastafeste, la politica, ma quando è confrontato con un problema, tira fuori il suo inconfondibile spirito. Lo fa, questa volta, contro i fastidi causati dagli elicotteri che nella sua Losone volano sopra il nucleo, compiendo quello che chiama un abuso.
"Lo scorso 19 maggio avevo inviato al sig. Antonio De Nigris, capo dell’Ufficio del demanio e dell’aeroporto cantonale, una protesta contro i frequenti abusi commessi nei cieli sopra Losone da parte degli elicotteristi in transito da e verso le valli, i quali spesso sorvolano il centro abitato a quote assai inferiori a quella minima di 300 metri fissata a livello federale e per di più senza aggirare le zone abitate ( in barba all’Ordinanza del Municipio di Losone per voli con elicotteri, la quale vieta il sorvolo del Paese per le rotte di valle e specifica che le valli vanno raggiunte volando lungo il fiume Maggia). Per l’occasione avevo pure denunciato un abuso specifico commesso da un elicottero che aveva sorvolato la mia abitazione a una quota bassissima , con l’invito a inoltrare la mia denuncia a chi di dovere", scrive, allegando lo scambio di email.
"Tre giorni dopo il sig. De Nigris mi aveva confermato di aver trasmesso la mia denuncia per competenza all’Ufficio federale dell’aviazione civile, al che gli risposi invitando comunque il Cantone a intervenire presso le varie compagnie di elicotteri per invitarle al rispetto delle regole vigenti e per dimostrare maggior sensibilità verso le sacrosante esigenze di tranquillità della popolazione e dei turisti".
Dopo che la sua denuncia aveva trovato spazio su un portale online, a Ghiringhelli sono arrivate varie proteste di cittadini di altri comuni, che chiedevano come dovevano muoversi. A Losone il problema è sentito, continua, dato che anche il Municipio ha inviato una missiva al capo dell’Ufficio del demanio e dell’aeroporto cantonale, "nella quale si conferma che anche quest’anno vi sono state diverse reclamazioni da parte della popolazione (soprattutto quando le attività di lavoro con l’ausilio di elicotteri vengono svolte negli orari di quiete vigenti nel Comune o quando le quote di sorvolo non vengono ossequiate) . Nella lettera si ricordano le procedure che le compagnie di trasporto aereo dovrebbero osservare per l’esecuzione di lavori con l’elicottero e si ricorda che a più riprese il Municipio ha invitato le varie compagnie al “rigoroso rispetto dell’obbligo di notifica dei sorvoli sul nostro territorio tenendo in considerazione gli orari di quiete fissati dall’Ordinanza sulla repressione dei rumori molesti e inutili, e nel rispetto delle normative di diritto superiore applicabili alla fattispecie”. Infine, cosa che mi ha fatto particolarmente piacere, il Municipio ha appoggiato la richiesta del sottoscritto di avviare un’opera di sensibilizzazione da parte degli uffici cantonali preposti “che potrebbe essere utile alla causa e coadiuverebbe in maniera importante la politica di sensibilizzazione comunale in atto”.
Cosa fare, dunque? Ghiringhelli invita i Municipi di comuni interessati, sia nel Bellinzonese che nel Locarnese, a seguire l'esempio di quello losonese e di farsi dunque sentire. "È vero infatti che gli abusi in materia di voli d’elicottero sono di competenza dell’Ufficio federale dell’aviazione civile, ma è anche vero che nulla impedisce alle autorità cantonali e comunali di intervenire in qualche modo per fare pressioni su queste compagnie invitandole a rispettare le regole e a tener conto delle esigenze di tranquillità della popolazione e dei turisti. Non è giusto che a dover intervenire contro i voli selvaggi siano sempre e solo i singoli cittadini, quando invece il compito di vigilanza sull’ossequio delle prescrizioni federali , secondo l’articolo 23 del “Decreto esecutivo del Consiglio di Stato del 17 giugno 1987 concernente i voli a bassa quota e gli atterraggi esterni effettuati con l’elicottero” , spetterebbe ai Municipi , all’Ufficio dell’aeroporto cantonale, alla polizia cantonale e a quelle comunali", prosegue.
Infine anche i singoli possono muoversi: "Ai cittadini esasperati che non sanno a chi rivolgersi per protestare contro i frequenti abusi in materia che rovinano la loro qualità di vita, consiglio di inoltrare le loro proteste ai rispettivi Municipi e di inviare petizioni al Consiglio di Stato, quale unica autorità di un certo peso che può intervenire a far eseguire controlli e a far opera di sensibilizzazione a livello cantonale. Se poi qualche cittadino volesse inoltrare una ben specifica denuncia contro singoli abusi (in particolare per infrazioni concernenti le quote minime di volo o il sorvolo di zone densamente popolate con carichi esterni), la via da seguire è quella di inviare una lettera all’Ufficio del demanio e dell’aeroporto cantonale ( indirizzo : Via F.Zorzi 13 – 6501 Bellinzona) o un messaggio email al suo direttore (antonio.denigris@ti.ch), il quale poi provvederà a trasmettere per competenza la denuncia all’Ufficio federale dell’aviazione civile. Onde consentire a questo ufficio di fare le opportune verifiche, è necessario indicare le circostante esatte del sorvolo (l’orario, la direzione, la quota di volo approssimativa, le caratteristiche dell’elicottero) e in particolare l’immatricolazione del velivolo (cinque lettere, di cui le prime due sono HB-…), la quale può essere richiesta all’Ufficio dell’aeroporto cantonale che quale autorità di vigilanza è tenuto a dare questa informazione".
Insomma, questa volta non è il burqua, ma Ghiringhelli, autore di storiche battaglie, tanto che i documenti sono diventati di prorietà dell'Archivio di Stato dove saranno a disposizione di tutti, non perde la sua verve!