BERNA - Per la prima volta nella storia, il reperimento di alcune sostanze sul mercato dei farmaci è definito "problematico", anche se non "critico", e ci si augura non lo diventi. Diversi i motivi alla base della ormai nota carenza, che interessa anche e soprattutto il settore dei bambini.
Berna per combattere questa penuria intendea ampliare l’obbligo di iscrizione come pure le scorte obbligatorie di farmaci. Tra di esse saranno introdotti anche antiepilettici e i preparati per il morbo di Parkinson.
Tra i farmaci che maggiormente sono difficili da reperire ci sono gli antibiotici orali, a causa del maggior uso che se ne è fatto in pandemia, oltre a medicinali destinati ai bambini. Secondo Christoph Amstutz, responsabile della divisione dei farmaci terapeutici presso l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese, che ha parlato ai microfoni dell’emissione ‘Tagesgespräch’ della Radio Srf, si tratta in questo caso di un fenomeno stagionale dovuto alle epidemie influenzali.
Ma dietro la situazione ci sono motivazioni che esulano dalla Svizzera. Le rotte di approvvigionamento delle sostanze attive dall’Estremo Oriente sono al momento difficili e le stringenti misure anti Covid cinesi, in vigore sino a poco fa, non aiutano di certo. Al contempo, la guerra in Ucraina ha il suo peso.
Amstutz è comunque ottimista: sottolinea come il lockdown cinese sia finito e come i problemi in Oriente stiano migliorando. "Abbiamo toccato il fondo e stiamo lentamente risalendo la china".