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Cronaca
09.11.22 - 14:050

Tra stoccaggio di gas naturale e gruppi elettrogeni d'emergenza: cosa fa il Consiglio Federale per l'energia?

Nonostante uno studio dell'Ufficio Federale dell'energia elettrica abbia detto che non si dovrebbe correre il rischio di restare senza elettricità, a Berna continuano a lavorare a soluzioni sul breve e lungo termine

BERNA - Il Consiglio Federale ancora una volta nella seduta odierna si è chinato sul problema dell'energia. "Per rafforzare l'approvvigionamento energetico in inverno, il Consiglio federale ha già deciso diverse misure. Queste comprendono la costituzione di una riserva di energia idroelettrica, la realizzazione di una centrale di riserva a Birr (AG), l'aumento delle capacità della rete di trasporto, il piano di salvataggio delle aziende elettriche di rilevanza sistemica, la temporanea riduzione del prelievo dai deflussi residuali nonché la campagna di risparmio energetico. Il 19 ottobre 2022 il Consiglio federale ha deciso di disciplinare nell'ordinanza sulla riserva invernale anche l'impiego di gruppi elettrogeni di emergenza e, in data odierna, ha autorizzato il DATEC, in collaborazione con il DEFR, a concludere quanto prima i contratti con i responsabili del pooling (raggruppamenti) e i proprietari di gruppi elettrogeni di emergenza", si legge in una nota. Peraltro, "nella seduta del 9 novembre 2022 il Consiglio federale ha preso atto di un rapporto concernente la costruzione di impianti di stoccaggio di gas in Svizzera. Il rapporto dimostra che tali possibilità di stoccaggio stagionale per il gas naturale, il biogas o l'idrogeno potrebbero servire alla sicurezza dell'approvvigionamento, anche qualora il fabbisogno della Svizzera si riducesse".

Il rapporto dice che non dovremmo andare incontro a mancanza di energia

Insomma, la penuria di energia continua a preoccupare, e il Governo continua a occuparsene. Per esempio, uno studio dell’Ufficio federale dell’energia elettrica (UFE) ha preso in considerazione quattro possibili scenari con problemi, arrivando alla conclusione che il nostro Paese non dovrebbe rimanere senza elettricità, se non al massimo per sei giorni. Rimanbe però l'incognita della guerra in Ucraina, i cui sviluppi potrebbero modificare tutto (leggi qui). 

Ma che cosa sta facendo, ora, il Consiglio Federale?

Lo stoccaggio stagionale di gas naturale, biogas e idrogeno

Si continua dunque a valutare la problematica energia su vari fronti. Adesso, conscio che la realizzazione di impianti di stoccaggio stagionali, adatti per gas naturale, biogas o idrogeno, può contribuire a rafforzare l'approvvigionamento energetico, il Consiglio federale ha chiesto di verificare le condizioni legali e finanziarie necessarie per un simile progetto. Le analisi, che saranno condotte dal DATEC in collaborazione con il DEFR e con il coinvolgimento del settore del gas, verranno presentate al Consiglio federale entro la fine di aprile 2023.

Attualmente la domanda di gas naturale può essere soddisfatta solo attraverso le importazioni, perché la Svizzera non dispone di grandi impianti propri per lo stoccaggio. In passato le imprese del settore del gas hanno condotto indagini geologiche, che tuttavia non hanno portato alla realizzazione di alcun progetto sia per insufficiente redditività economica che per motivi tecnici (ad es. mancanza di informazioni sul sottosuolo).

Entro il 2050 la quota di gas naturale rispetto ai consumi energetici totali diminuirà significativamente grazie a misure di efficientamento e all'avanzare dell'elettrificazione; tuttavia, il gas rimane importante per alcune applicazioni, come i processi industriali a elevate temperature. In futuro questa domanda sarà soddisfatta principalmente da biogas, idrogeno e gas naturale. Per la sicurezza dell'approvvigionamento della Svizzera è quindi importante disporre di opzioni di stoccaggio adatte per queste forme di energia gassose. La priorità è data in primo luogo agli impianti di stoccaggio stagionale, soprattutto sotterranei, anche per l'idrogeno. Tutto ciò al fine di raggiungere l'obiettivo del Consiglio federale di azzeramento delle emissioni nette di CO2. Dalla decisione alla realizzazione di questi impianti intercorrono di norma dai cinque ai dieci anni.

I servizi federali competenti esaminerranno ora insieme al settore del gas le condizioni quadro legali e finanziarie necessarie per la costruzione di simili impianti di stoccaggio del gas.

Gruppi elettrogeni di emergenza da usare se necessario

Ma non solo. Da oggi "Il DATEC è autorizzato a concludere contratti relativi all'impiego di gruppi elettrogeni di emergenza nella stagione invernale 2022/23. Si tratta di un'ulteriore misura per rafforzare l'approvvigionamento energetico in Svizzera. Nella seduta del 9 novembre 2022 il Governo ha approvato ulteriori lavori per l'attuazione di questa riserva. L'obiettivo è la stipula di contratti per l'impiego di gruppi elettrogeni di emergenza con una potenza complessiva di circa 280 MW.

Finora i gruppi elettrogeni di emergenza sono stati utilizzati dai Comuni o dalle imprese per alimentare, ad esempio, le pompe dell'acqua potabile o i centri di calcolo anche in caso di guasto alla rete pubblica. Essi possono tuttavia essere impiegati anche per rafforzare l'approvvigionamento energetico, motivo per cui si raggruppano in un pool. Le trattative con i responsabili del pooling sull'impiego dei gruppi elettrogeni di emergenza sono concluse. Non appena saranno stati stipulati i relativi contratti, l'Ufficio federale dell'energia (UFE) informerà in merito e inviterà i proprietari dei maggiori gruppi elettrogeni di emergenza a contattare i responsabili del pooling.

I gruppi elettrogeni di emergenza che possono essere presi in considerazione devono raggiungere idealmente una potenza superiore a 1 MW. Inoltre l'impianto in questione deve poter essere esercitato parallelamente alla rete (ossia mentre è collegato alla rete) e disporre di una riserva di combustibile per l'esercizio durante 24 - 48 ore.

Al fine di coprire i costi, il Consiglio federale ha autorizzato il DATEC a richiedere un credito aggiuntivo urgente di 31,5 milioni di franchi al budget 2022. Tale credito serve a coprire i costi del pooling dei gruppi elettrogeni di emergenza e del collegamento ai processi del mercato elettrico di Swissgrid nonché a indennizzare la disponibilità operativa. L'importo comprende anche i costi di circa 10 milioni di franchi per ulteriori misure di protezione contro l'inquinamento fonico presso la centrale elettrica di riserva di Birr e 5 milioni di franchi per l'integrazione della centrale nella piattaforma dell'esercente.

Il DATEC ha inoltre richiesto un credito d'impegno urgente di 46,5 milioni di franchi per coprire, se necessario, i costi del pooling e la messa a disposizione dei gruppi elettrogeni di emergenza per gli anni a venire fino al 2026. Inoltre, il credito d'impegno per la centrale elettrica di riserva di Birr deve essere aumentato di 15 milioni di franchi svizzeri a causa dei costi aggiuntivi, in particolare per la protezione dal rumore. Infine, il DATEC ha richiesto un credito supplementare urgente di 10 milioni di franchi per i costi aggiuntivi dovuti alla campagna di risparmio energetico. In un prossimo passo, la Delegazione delle finanze delle Camere federali deciderà in merito ai crediti aggiuntivi urgenti".

 

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