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Cronaca
17.02.23 - 10:170

L'UE vieta l'auto a benzina, e la Svizzera? Il TCS: "Dovremo adeguarci, ecco come"

Il portavoce del Touring Club Svizzero Laurent Pignot non serve introdurre divieti bensì lavorare per migliorare le condizioni quadro in cui le case automobilistiche possono produrre veicoli ecologici

BERNA - L'Unione Europea ha deciso di vietare, a partire dal 2035, la vendita di nuovi veicoli a benzina, una scelta destinata a rivoluzionare il mercato dell'auto, accelerando la transizione ecologica (leggi qui). E la Svizzera? Come noto, non fa parte dell'UE ma è strettamente interconnessa a essa. Secondo il portavoce del TCS, bisognerà adeguarsi, senza introdurre divieti bensì con incentivi.

"La nuova mobilità, che non solo è più ecologica ma anche più automatizzata e autonoma, deve poter sfondare attraverso buone condizioni quadro, incentivi e, se necessario, finanziamenti, e non attraverso divieti", ha spiegato infatti al CdT Laurent Pignot del Touring Club Svizzero.

"Nel settore della mobilità sono previsti severi regolamenti, nonché incentivi e sovvenzioni per promuovere la trasformazione ecologica del traffico stradale. Questo sembra corretto in linea di principio", è la sua opinione.

La Svizzera non può esimersi dall'adeguarsi a quanto stabilito dall'UE ma non vuole, appare chiaro, arrivare a divieti. Pignot è convinto che lavorando su condizioni quadro interessanti e sulla innovazione (specificatamente, al momento, idrogeno e carburanti sintetici, non si sa però su che cosa si potrà puntare domani) si arriverà a abbandonare in modo spontaneo la produzione di auto a benzina, anche se esse devono poter ancora circolare e non si arriverà per forza alla fine del motore a carburante. 

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