BALERNA - Allarmi che suonano a vuoto, costringendo i pompieri a intervenire, togliendo risorse ad altre eventuali emergenze e causando costi inutili, spesso per semplici bravate. Ieri è stato evidenziato quante volte si sia dovuti intervenire per farsi allarmi anti incendio al centro Pasture: si parla di settantasei chiamate inutili da inizio anno, per una spesa ogni volta tra i 700 e i 1000 franchi. La SEM conferma il problema e anche Norman Gobbi tuona contro i responsabili.
Ieri Samuel Maffi, presidente della delegazione del Consorzio Centro Soccorso Cantonale Pompieri Mendrisiotto, aveva parlato di "inavvertenza, ignoranza, dispetto". Qualcuno dei richiedenti l'asilo, dunque, lo farebbe apposta.
Il Corriere del Ticino, che per primo ha sollevato il tema, ha interpellato la SEM, la quale ha spiegato come gli ospiti del centro vengano sempre sensibilizzati all'uso corretto del sistema anti incendio. Ora cercherà di varare ulteriori misure, ad ogni modo quando è possibile identificare il colpevole di un allarme suonato appositamente viene sporta denuncia.
Gobbi non conosceva il problema, dato che non è di competenza del Governo bensì del Consorzio Centro Soccorso Cantonale Pompieri Mendrisiotto. Ma i dati, comprensibilmente, non gli piacciono, e non usa mezzi termini: "Se gli allarmi scattano a Pasture perché i richiedenti l’asilo di proposito vogliono fare un “dispetto”; siamo di fronte all’ennesima conferma dell’assoluta mancanza di rispetto di alcuni di loro nei confronti delle regole anche minime che devono essere tenute quando si è ospiti di uno Stato. Oltre a provocare ingenti costi, gli interventi “a vuoto” potrebbero andare a discapito di altre contemporanee emergenze e mettere quindi in pericolo persone e cose". Per non parlare poi degli interventi di Polizia, che quando ci sono molti ospiti al centro aumentano in modo sensibile per risse e interventi causati per vandalismi e furti in giro per Chiasso.