BOLOGNA - Un disastro che potrebbe essere paragonato a un terremoto. L'Emilia Romagna continua a essere sottacqua e travolta da frane e allagamenti: è il terzo giorno di maltempo, che non pare voler smettere. I numeri della catastrofe intanto sono in continuo aggiornamento.
Al momento, si parla di nove morti, decine di dispersi, dieci mila sfollati, 21 corsi d'acqua esondati fra Rimini e Bologna, 24 comuni allagati, 3000 interventi di soccorso eseguiti dai Carabinieri, mobilitati 760 vigili del fuoco e il Battaglione dell’esercito San Marco. Il maltempo era atteso e infatti era stata diramata una allerta rossa, ma la realtà purtroppo è stata peggio del previsto, causando più problemi di quelli che derivavano anche dalle più pessimistiche previsioni.
I soccorritori stanno cercando di mettere in sicurezza tutte le persone rimaste isolate, ma chiaramente non è una impresa facile. Alcuni comuni sono stati ancora evacuati. Oltre al maltempo, con una quantità di pioggia caduta in 36 ore che è il doppio di quella che di solito si registra in maggio, ci sono le frane in montagna e in collina, oltre 200 in tutta la regione.
L'allerta rossa rimarrà in vigore anche per oggi. Poi inizierà la conta dei danni, per il momento si sta tamponando il problema e cercando di mettere in sicurezza più persone possibile.
Stando ai meterologici, il disastro è stato causato da un ciclone intrappolato sugli Appennini.