PARIGI - È morto a 94 anni lo scrittore ceco Milan Kundera. Lo riporta CzechTV. Nato il 1° aprile 1929 a Brno - nell'allora Cecoslovacchia - da una famiglia colta, è annoverato tra i maggiori romanzieri del Novecento; in seguito al successo internazionale della sua opera principale, “L’insostenibile leggerezza dell'essere”, pubblicata nel 1984 e che ha ispirato anche un film hollywoodiano (la tragica storia d'amore e di esilio tra la cameriera Teresa e il medico Tomas, interpretato da Juliette Binoche e Daniel Day-Lewis), i suoi romanzi sono stati tradotti in tutto il mondo e hanno come tema centrale la vita in esilio, l’esistenza in generale, la storia e l’identità. Lo scrittore viveva infatti esiliato in Francia dal 1975, e aveva ottenuto la cittadinanza francese nel 1981. Spesso fu considerato un candidato al Nobel per la letteratura, senza mai ottenerlo, ma vincendo in compenso numerosi importanti premi letterari, quali ad esempio il Prix Médicis, l'Ordine della Legione d'onore francese e il Premio Gerusalemme. Kundera si iscrisse con entusiasmo al Partito Comunista all'età di 18 anni, come molti giovani della sua generazione. Scrisse poesie su Stalin e iniziò a riscuotere un certo successo con i racconti sciolti sull’”amore ridicolo”, che ritraggono amanti male assortiti in situazioni grottesche. Il tema dello stalinismo è affrontato da Kundera anche nel romanzo “Lo scherzo”, e in seguito il celebre scrittore divenne uno dei principali esponenti del movimento di democrazia socialista “Primavera di Praga”. Dopo il suo trasferimento in Francia, gli venne revocata la cittadinanza cecoslovacca, per poi essergli restituita quarant’anni dopo. Kundera considerava il romanzo “una meditazione che, attraverso figure immaginarie, va al fondo dell'esistenza”.