BERNA - Una sola stazione di misurazione svizzera ha valori di PFAS superiori al consentito e si trova in Ticino, più precisamente a Chiasso. Lo comunica, pur senza fare il nome della stazione momò, che però è subito circolato sui media, in una nota l'Ufficio Federale dell'Ambiente.
"Le sostanze per- e polifluoroalchilici (PFAS) sono sostanze chimiche prodotte a livello industriale e impiegate in molti prodotti ormai da decenni. Le PFAS nuocciono alla salute, sono persistenti e difficilmente degradabili nell'ambiente. Sebbene alcune PFAS siano ormai proibite in Svizzera, nell'ambiente se ne possono trovare alcune tracce. Dai risultati di uno studio pilota dell'Osservazione nazionale delle acque sotterranee (NAQUA), le PFAS sono diffuse anche nelle acque sotterranee, tanto che quasi la metà delle stazioni di misurazione NAQUA ne ha rilevato la presenza. I valori limite attualmente validi sono stati superati solo presso una stazione di misurazione", si legge infatti. Sono state analizzate circa 500 stazioni, e non sono ancora noti i risultati di tutte.
Ma che cosa sono le PFAS, di cui parlava anche il servizio di Patti Chiari che qualche settimana fa non è stato mandato in onda a causa del provvedimento del Tribunal de première instance di Ginevra, su ricorso di una azienda con sede a Ginevra e sucursale in Ticino? Ancora l'UFAM: "Sono prodotti chimici organici completamente fluorurati o parzialmente fluorurati. Grazie alle loro proprietà idro- e liporepellenti e alla loro stabilità termica e chimica, vengono utilizzate in molti prodotti per la casa nonché nell'artigianato e nell'industria. Vengono utilizzate, p. es., per la produzione di schiume ignifughe, impregnanti, imballaggi alimentari idro- e liporepellenti, padelle antiaderenti, indumenti traspiranti o sciolina. Si tratta di un gruppo di sostanze composto da diverse migliaia di prodotti chimici che rimangono nell'ambiente in modo persistente. L'acido perfluoroottansolfonico (PFOS), p. es., appartiene alle PFAS".
Alcuni, specificatamente 26, sono vietati per legge. L'UFAM nel 2021 ha introdotto uno studio pilota sulle PFAS analizzando le acqe sotterranee, che sono "la risorsa di acqua potabile più importante della Svizzera. Dalle acque sotterranee si ricava l'80 per cento dell'acqua potabile". Ebbene, " in quasi la metà delle stazioni di misurazione NAQUA nelle acque sotterranee è stata riscontrata la presenza di PFAS. Di queste, al momento, ne sono state identificate 13. Le concentrazioni più elevate sono state registrate per la singola sostanza PFOS, vietata in Svizzera dal 2011, se non per singoli casi eccezionali. Per le PFAS nelle acque sotterranee si applicano i valori limite dell'ordinanza del DFI sull'acqua potabile e sull'acqua per piscine e docce accessibili al pubblico (OPPD; RS 817.022.11). L'ordinanza prevede attualmente valori limite di 0,3 e 0,5 microgrammi per litro per tre singole PFAS".
"Allo stato attuale delle conoscenze, una delle più importanti cause della presenza di PFAS nelle acque sotterranee sono le schiume ignifughe contenenti PFAS, utilizzate in luoghi in cui si sono verificati incendi, aree industriali, impianti di deposito o ferrovie nonché nelle piazze d'esercitazione della protezione civile, dove sono penetrate nel suolo talvolta a più riprese. Le PFAS possono raggiungere le acque sotterranee anche tramite le discariche e le acque di scarico", prosegue la nota.