GINEVRA - Cornelio Sommaruga, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) dal 1987 al 1999, è morto domenica a Ginevra all’età di 91 anni. La notizia della scomparsa del ticinese, figura di grande rilievo nella politica mondiale dei diritti umani, è stata pubblicata in mattinata da Le Temps. Sul suo blog del CICR, Frédéric Joli scrive: “Siamo tristi e ripensiamo al suo instancabile impegno. La sua forza? Le sue convinzioni sono supportate da un indirizzo, un carisma e un’eloquenza senza precedenti”.
Sommaruga ha guidato il CICR in un periodo molto delicato: la fine della Guerra Fredda e gli anni Novanta, quando la Jugoslavia sprofondava nella guerra e il Ruanda viveva un genocidio. “Senza la determinazione e l’autorità di Cornelio Sommaruga - osserva Thierry Germond, ex delegato generale per l’Europa - il CICR avrebbe potuto essere spazzato via subito dopo la caduta del muro di Berlino. È riuscito a mantenere il CICR presente su tutti i fronti”.
Il ticinese, scrive Le Temps, “era molto ancorato ai valori di neutralità, imparzialità e indipendenza. Ma aveva qualcosa che lo distingueva dalla norma svizzera: era molto esplicito, non esitava mai ad esprimere ad alta voce ciò che gli sembrava essenziale”.