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Cronaca
20.09.24 - 10:320

"Questo io, questo tu". Come si dividono i compiti tra le Polizie?

Ieri sera il Rapporto "Polizia ticinese" è stato presentato ai comuni. "La coesistenza tra Polizie comunali e Polizia cantonale è una opportunità valida se i due ingranaggi si dimostrano funzionali e funzionanti"

BELLINZONA - Polizie, chi fa cosa? Spesso quando si parla di organi cantonali e comunali, una delle domande più importanti è quella relativa alla ripartizione dei compiti, delicata in particolare in relazione alla Polizia, per cui da anni periodicamente torna l'idea di un corpo unico. Ieri a Giubiasco è stato presentato ai Comuni il rapporto "Polizia ticinese", che ha il compito di rendere più efficace e più efficiente la collaborazione tra Polizia cantonale e Polizie comunali.

All'incontro erano stati invitati Sindaci e capi dicastero. Come si legge in una nota, il rapporto, "come espressamente voluto dal Direttore del Dipartimento, Norman Gobbi, è stato sviluppato tenendo conto dei parametri applicati nell’ambito della riforma “Ticino2020” che ridefinisce i compiti tra Cantone e Comuni. Inoltre indirizza maggiormente le competenze verso compiti di prossimità da attribuire ai Comuni, facendo così proprie anche le indicazioni contenute nel lavoro commissionato dall’ACT “Guida alla Polizia di prossimità”.

Il capo della Sezione degli enti locali, Marzio Della Santa, ha riassunto a grandi linee la divisione dei compiti tra le diverse Polizie: "la Polizia comunale esegue compiti di interesse locale e i Corpi comunali non si distinguono più tra Polizie Polo e Polizie strutturate; Polizia comunale o Polizia cantonale possono eseguire compiti per conto dei Comuni; la Polizia comunale può eseguire anche compiti di spettanza cantonale, a condizioni stabilite dal Cantone".

"La coesistenza delle Polizie comunali e della Polizia cantonale costituisce un’opportunità valida nella misura in cui i due ingranaggi di questo complesso meccanismo si dimostrano funzionali e funzionanti. Questo può essere possibile se vi è consapevolezza dei rispettivi ruoli, si vi è rispetto dei compiti assunti, chiarezza del quadro normativo, continuità organizzativa e, come già detto, separazione effettiva tra politica e operatività", ha detto. 

Ora il Rapporto verrà presentato a i comandanti delle Polizie comunali e infine il DI aprirà una consultazione per condividerne i contenuti con un’ampia cerchia di stakeholder, politica inclusa, prima di presentare un messaggio al Consiglio di Stato.  

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