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Economia
22.01.18 - 20:340
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

La lunga giornata dell'albo dei padroncini. Congelata anzi no. E si prepara una contro-LIA

Il Governo aveva chiesto alla Commissione di vigilanza della LIA di sospendere l'emissione e la riscossione della tassa di iscrizione. Genola esultava, ma la commissione ha risposto picche. "Ascoltate gli artigiani solo in campagna elettorale? Ecco la nostra idea..."

BELLINZONA  - Congelata? No, le conseguenze sarebbero troppo pesanti. E così Andrea Genola, che era tornato alla carica, da sempre è in prima linea contro l’albo dei padroncini, incassa un’altra delusione, e non solo lui. “Non è stata voluta dai 4000 artigiani ticinesi assoggettabili ma solo da una parte dei circa 700 iscritti all’UAE, non ha raccolto nemmeno una lode ma è stata fortemente criticata dal Governo del Canton Grigioni, dalle camere di commercio della Svizzera interna e ticinese, dall’Italia e dall’UE,  non è stata modificata per farla funzionare (perché impossibile) ma esclusivamente per tenerla in vita, non ha risolto problemi ma ne ha creati: costi, burocrazia, un centinaio di ricorsi, ha fermato artigiani ticinesi (non si vuole dire quanti siano) e ha dato visibilità e garanzie a ditte estere”, scrive in un lungo comunicato.

Un ricorso di una ditta del Sopraceneri vinto al TRAM aveva infatto messo in discussione tutto, facendo arrivare Zali a parlare addirittura di possibile abrogazione. E il Governo aveva chiesto alla Commissione di vigilanza della LIA stessa di sospendere immediatamente l'emissione e l'incasso delle fatture per l'iscrizione all'albo degli artigiani e delle relative multe in attesa della sentenza del TRAM sui ricorsi della COMCO.

Ma la commissione ha risposto picche, stando a indiscrezioni della RSI.

Genola nella sua nota, oltre a rimarcare ancora una volta cosa non va nella legge, fa notare come contro di essa siano scesi in piazza gli srtigiani: “li ascoltate solo in campagna elettorale?”, si chiede.

È pronto, comunque, ad agire. “Se la LIA non dovesse venir abrogata si lavorerà per organizzare una comunità i cui aderenti dovranno avere un’attività con meno di 10 dipendenti, la cui struttura gestita in modo innovativo comporterà costi irrisori inferiori ai 10 franchi per associato. La comunità in modo semplice (tramite smartphone) prenderà posizione sulle tematiche del lavoro, dando con la sua voce indicazioni di voto a tutela degli interessi della numerosa categoria”.

Una contro-LIA, insomma? La vicenda è sempre più intricata.
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