BELLINZONA – “Un leader partecipativo”, così si definisce il nuovo direttore di Ticino Turismo, il successore di Elia Frapolli, scelto ieri. Si tratta di Angelo Trotta, un professionista di alto livello ticinese, che ha passato molti anni all’estero. Un valore aggiunto o un problema? Per lui, la prima opzione. Ha studiato il turismo ticinese, che non conosceva, lo ha confrontato con altre realtà, è stato scelto come il profilo migliore ed ora si dice pronto a entrare in punta di piedi, cambiando poco all’inizio.
“Ritengo sia fondamentale integrare ancora di più le diverse attività svolte a livello regionale e nazionale. Il mio è uno stile partecipativo e la mia intenzione è di coinvolgere il più possibile le diverse associazioni di categoria, così come le quattro Organizzazioni turistiche regionali. In ogni caso ora è presto per pronunciarmi, lo farò come anticipato solo dopo i miei primi 100 giorni a capo di Ticino Turismo. A quel punto conoscerò meglio i dossier sul tavolo e mi sarò già confrontato con i membri del team”, ha detto al Corriere del Ticino.
Che lo ha incalzato sulla sua ultima esperienza professionale: Gucci, un nome che in Ticino fa scattare un campanello d’allarme. “È stata solo la mia ultima esperienza professionale e per questo non è l’unica che mi caratterizza. Ho alle spalle un percorso di trent’anni e ho lavorato per diversi aziende sia svizzere che estere. Inoltre, non ho mai ricevuto informazioni da parte del gruppo circa l’inchiesta che si è appena conclusa”, sottolinea Trotta, che ripete come l’inchiesta e la sua candidatura alla direzione di Ticino Turismo siano coincise a livello temporale ma non siano affatto collegate.
L’ha trovata subito una sfida interessante, in grado oltretutto di farlo rientrare in Ticino dopo svariati anni all’estero.