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Economia
12.04.20 - 15:070

Il grido di allarme: "Non possiamo permetterci di attendere il rischio zero per rialzare la serrande"

Il Mattino prende nettamente posizione: "Il costo in termini di posti di lavoro, di sopravvivenza di aziende e di finanze pubbliche e private sarebbe devastante. Saremmo tutti morti, o quasi, ma “di fame” e non di Covid19"

LUGANO – Il Mattino spinge per riprendere a lavorare, sostenendo che le autorità hanno pensato solamente all’aspetto sanitario. 

“Hanno ascoltato solo i medici. In parte è comprensibile, specialmente all’inizio. Non si sono invece voluti ascoltare i commercianti, le aziende, i lavoratori, i negozianti, i professionisti. Ora bisogna però rendersi conto che è in gioco il nostro benessere. Migliaia di piccole e medie attività in Ticino, e decine di migliaia in Svizzera, sono a rischio fallimento e la disoccupazione raggiungerà percentuali mai viste; deve preoccupare il destino di migliaia di persone e famiglie”, si legge in un articolo.

Tenendo presente che col Coronavirus bisognerà convivere, non è pensabile tener chiuso per un lungo periodo, “la soluzione non può essere quella di rimanere tappati in casa per mesi ma neppure per altre 3 o 4 settimane. Non possiamo permetterci il lusso di attendere il rischio zero per rialzare la serranda”, afferma l’articolo.

Perché “il costo in termini di posti di lavoro, di sopravvivenza di aziende e di finanze pubbliche e private sarebbe devastante. Saremmo tutti morti, o quasi, ma “di fame” e non di Covidl9. Per un falso pudore questi aspetti non vengono quasi mai considerati. A rischio il nostro benessere, aziende e migliaia di posti di lavoro”, si prosegue, dicendo quanto, appunto, non si aveva il coraggio, di fronte al picco dell’emergenza sanitaria, di affermare.

Per poi scrivere: “Più si tarderà a riaprire e maggiore sarà la distruzione di posti di lavoro e di ricchezza. E giusto esserne consapevoli. Si estendano ai piccoli commerci ed ai negozi le modalità di acquisto collaudate in queste settimane nei supermercati e nelle farmacie”.

L’esortazione è: “si riaprano i parchi, le piazze, i sentieri (oltre alle librerie) e si riaprano quelle aziende e quei negozi dove è possibile lavorare in sicurezza. Si avvicina la bella stagione ed il caldo: le persone attive non ne possono più di rimanere chiuse in casa, in appartamenti da 80 metri quadrati con moglie e figli”.

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