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Economia
10.06.20 - 14:440

Si può tornare in Italia, la paura dei commercianti. "Il turismo degli acquisti potrebbe farci più male di prima"

La presidente della Federcommercio Lorenza Sommaruga: "Ogni giorno scopriamo nuovi aspetti e dinamiche di questa ‘nuova realtà’. Ognuno può comprare dove vuole, ma ci auguriamo ci sia la solidarietà del Ticino"

LUGANO – “Tutti insieme per un Ticino più forte”. È questo lo slogan e appello che la Federcommercio, l’Unione Contadini Ticinesi e alcune associazioni economiche ticinesi ha lanciato con la campagna #ripartiamo con l’obiettivo di valorizzare e rilanciare l’economia ticinese post Covid-19.

Una campagna che “sta dando i suoi frutti”, ci spiega la presidente della Federcommercio Lorenza Sommaruga. “Ovviamente, un bilancio è difficile da fare. Dipende molto dalle zone che vogliamo esaminare e dalle tipologie di articoli venduti. Tante volte, per esempio, a Lugano si vende più che a Locarno, Ascona, Bellinzona o Mendrisio. A volte, invece, succede il contrario. La situazione cambia a dipendenza dell’afflusso di turisti e dei mercati che animano le città. Posso però affermare che si è ripartiti bene e con entusiasmo. I commercianti hanno potuto sentire la vicinanza e solidarietà dei ticinesi. In generale, ho notato una grande voglia di riappropriarsi della quotidianità dopo mesi davvero difficili”.

Sommaruga non ha dubbi: quella che prima definivamo ‘normalità’, adesso, non c’è più. “Viviamo in una nuova realtà. Tante cose sono cambiate rispetto a prima. Un esempio? Percepiamo che ci sono giorni che si lavora bene e parecchio e altri in cui si registra un importante calo delle vendite. Ogni giorno scopriamo nuovi aspetti e dinamiche di questa ‘nuova realtà’. Prima del Covid eravamo abituati a una certa ciclicità, se vogliamo chiamarla così. Si sapeva, per esempio, che il sabato si lavorava bene. Oggi è tutto molto modificato. Inoltre, poche persone sono tornate negli uffici e, di conseguenza, le città sono meno frequentate".

“Sappiamo", prosegue la presidente della Federcommercio, "che quest’estate dovremo fare in modo che i turisti si fermino qui in Ticino senza proseguire oltre… Tutti i principali grandi eventi sono stati annullati e noi, intesi come commercianti, dovremo reinventarci”. Sì, ma come? “La nostra speranza è che venga accolta la mozione in cui si chiede di agevolare i commerci ticinesi con orari d’apertura prolungati. Questo ci permetterebbe di lavorare di più e mantenere il personale attivo”.

Inutile girarci intorno. La riapertura della Svizzera con l’Italia qualche timore lo crea ai commercianti ticinesi. “Sì", ammette Sommaruga, "non possiamo nasconderlo. È chiaro che ognuno ha il sacrosanto diretto di godere della libertà e di uscire dal Cantone per visitare altre Città. Sentirsi liberi è fondamentale. Il libero turismo degli acquisti potrebbe farci più male di prima. L’economia ticinese ha bisogno di ripartire in maniera forte. Recuperare la cifra d’affari persa è quasi impossibile, ma ripartire bene è fondamentale per le nostre aziende. Oggi più di ieri abbiamo la necessità di vendere bene le nostre merci. Il timore, quindi, c’è anche se è impossibile crearsi un’aspettativa adesso. Spero che la solidarietà e il senso di vicinanza dei ticinesi possa prevalere anche nei prossimi mesi. Il Ticino ci ha dato tanto negli ultimi mesi e ora tocca a noi dare tanto al Ticino”.

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