di Renato Ricciardi *
In una conferenza stampa è stato oggi presentato il 18esimo rapporto dell’Osservatorio sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE della Seco, il Segretariato di Stato per l'economia. Il documento, finalmente tradotto anche in italiano come più volte richiesto dall'OCST, contiene alcune analisi interessanti e che vale la pena di approfondire.
Per quel che riguarda il nostro cantone si segnala, ora finalmente senza giri di parole, che è necessario monitorare il mercato del lavoro e l’evoluzione dei livelli salariali. Il Ticino infatti ospita una quota di lavoratori frontalieri del 30,9% in continua crescita, che percepiscono salari notevolmente più bassi della media. Per contro, il tasso di partecipazione al mercato del lavoro dei residenti, si legge nel rapporto, non è cresciuto negli ultimi cinque anni e i salari sono i più bassi della Svizzera.
Il documento contiene in particolare un’interessante analisi sul settore dell’Information Technology (IT). A questa si potrebbe aggiungere un’osservazione. Questo ambito del terziario, è proprio uno di quelli in cui nel nostro cantone le lavoratrici e i lavoratori subiscono una differenza salariale più marcata rispetto al resto del Paese che supera addirittura il 30%. Questa differenza, come spesso segnaliamo, è molto più lieve nei settori nei quali sono attivi dei contratti collettivi.
* segretario cantonale OCST