BELLINZONA – La ristorazione è uno dei settori che senza dubbio ha sofferto maggiormente durante la pandemia. Eppure per Massimo Suter ora il momento attuale è ancora più difficile. I costi dell’energia stanno costringendo i ristoranti a aumentare i prezzi, come conseguenza inevitabile.
Stando a un’intervista del presidente di GastroTicino al Corriere del Ticino, in bolletta si vedono rincari del 30-40%. L’unica soluzione possibile è stata quella di far salire i prezzi dei piatti. Si parla del 10-20%, ma secondo Suter i clienti non se ne sono accorti: “Vuol dire 50 centesimi o un franchetto in più per una pizza”.
Cosa fare, dunque? A differenza del periodo Covid, adesso non ci sono aiuti statali, dato che il problema energetico sta colpendo tutti. Una situazione da cui al momento non si vedono immediate via di uscita e che per Suter potrebbe portare alla chiusura di diversi esercizi pubblici.
A preoccuparlo è anche il fatto che, comprensibilmente, molti clienti non potranno più spendere. “Con il Covid le persone erano costrette a casa e risparmiavano. Di conseguenza, una volta riaperte le attività, c’era maggiore propensione a spendere. Oggi, invece, temiamo di andare incontro a una pesante riduzione degli avventori nei locali”.
Il tema è sensibile anche per l’albergheria, tanto che secondo Lorenzo Pianezzi di HotellerieSuisse, oltre a aumentare i prezzi, tante strutture ticinesi potrebbero decidere di tenere chiuso durante l’autunno.