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Economia
21.03.23 - 08:430

Anche il PLR svizzero su Credit Suisse: “No a una mega-banca a livello nazionale”

Le rivendicazioni dei liberalradicali dopo il salvataggio da parte di UBS e Confederazione: “Tracollo causato da cattiva condotta dei manager altamente retribuiti; si riveda l'efficacia della regolamentazione”

BERNA - "La necessità di un salvataggio dal collasso di Credit Suisse (CS) da parte della BNS, della Confederazione e di UBS è da far risalire a una palese cattiva condotta da parte di dirigenti bancari altamente retribuiti.

La situazione è vergognosa per la piazza finanziaria ed economica, per i dipendenti e per la Svizzera nel suo complesso. L'intervento è stato necessario per evitare che la situazione peggiorasse per i clienti, le migliaia di dipendenti e il sistema finanziario globale. Ciò che è altamente problematico è che i meccanismi preposti ad evitare questi problemi, per anni non hanno avuto effetto".

Il PLR svizzero, attraverso il Consigliere nazionale Olivier Feller, con un comunicato chiede una revisione generale della regolamentazione, che ne prenda in esame anche l'efficacia. Nel caso della regolamentazione dei mercati finanziari, ci si chiede anche se gli strumenti non avrebbero dovuto essere adattati in una fase iniziale. Secondo i liberalradicali, sarà anche necessaria un’analisi per capire se la regolamentazione in vigore è stata rispettata e applicata. 

"Il caso mostra chiaramente che siamo in presenza di un'enorme lacuna, che i responsabili non sono stati in grado di individuare. La direzione di CS non ha fatto i compiti dopo la crisi finanziaria del 2008 e ha criminalmente trascurato la gestione del rischio. La vecchia dirigenza di CS deve quindi rispondere della propria cattiva gestione e restituire i bonus ricevuti". 

Ecco dunque le rivendicazioni del partito liberale radicale nazionale:

- La Svizzera ha bisogno di una nuova strategia per la piazza finanziaria, che sappia limitare i rischi legati ad una mega-banca per l'economia nazionale. Una UBS con un bilancio totale di 1,5 trilioni di franchi svizzeri è troppo grande per il nostro Paese. 
- In una seconda fase, UBS dovrebbe scorporare la redditizia attività svizzera di CS, o almeno portarla avanti in modo indipendente in un'altra forma. Una procedura di questo tipo rafforza la concorrenza e limita i rischi. 
- Il PLR chiede una sessione straordinaria e presenterà le sue richieste in anticipo anche nelle competenti commissioni. La sessione dovrà chiarire se esiste la necessità di nominare una commissione parlamentare d’inchiesta. 
-Il fallimento di CS dimostra che il regolamento esistente non è stato efficace. Bisognerà anche chiarire se l'Autorità di vigilanza sui mercati finanziari ha fatto o meno il proprio lavoro. La legge attuale deve essere valutata e, se necessario, rivista. Per il PLR, risulta anche chiaro che i responsabili devono essere chiamati a rispondere. 
- Sulla base dell'Art. 10a della Legge bancaria, che il PLR ritiene applicabile, chiediamo che non vengano pagati bonus. 
- La piazza finanziaria nel suo complesso è un importante settore economico in Svizzera, e un importante datore di lavoro. La situazione venutasi a creare è particolarmente difficile per i dipendenti di CS in tutto il mondo, ma soprattutto per i quasi 17.000 in Svizzera. Ora è necessario fornire a queste persone una pianificazione sicura. Ci aspettiamo che CS comunichi le conseguenze dell'acquisizione per i suoi clienti e collaboratori in modo rapido e comprensibile.

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