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Economia
29.09.23 - 14:300

La fiduciaria di Chiesa e Marchesi e il nodo dell'avvocato. Pasi aveva bisogno di una deroga?

I due democentristi sono certi di essere di fronte a un attacco atto a denigrarli in un momento cruciale della campagna elettorale. Maderni: "C'è una sospetta violazione per cui abbiamo segnalato il caso alla Autorità di vigilanza"

BELLINZONA - Secondo i diretti interessati un attacco politico, sferrato in un momento cruciale della campagna elettorale per le federali, dove sono candidati rispettivamente per il rinnovo delle cariche agli Stati e per il Nazionale, secondo ambienti fiduciari, sentiti da Liberatv, una infrazione bagatella che però si sarebbe potuta risolvere in un paio di mesi. Dopo l'inchiesta del TagesAnzeiger, fa discutere la questione relativa alla fiduciaria di Chiesa e Marchesi (e Pasi).

Sono state infatti segnalate delle presunte irregolarità. In Ticino (unico cantone con questa norma, va sottolineato) è necessario che figuri in organico un fiduciario iscritto all'albo. Nella Ticiconsult questo posto è stato vacante per 14 mesi, dopo che il professionista che lo occupava ha lasciato il posto. Secondo i due democentristi, è sufficiente la presenza di un legale, in questo caso Pasi (leggi qui).

La vicenda è intricata e corre sul filo delle interpretazioni giuridiche ed anche della politica. Infatti per i due candidati è indubbio che "le modalità utilizzare per descrivere la questione al pubblico, tradiscono l’intenzione di attaccarci e manifestano la volontà di denigrarci in un momento cruciale delle elezioni federali”. 

Veramente basta un legale? Interpellato da AREA, Giuseppe Colombi, capoufficio dell’Autorità di vigilanza cantonale, spiega che “è essenziale che in seno ad una struttura giuridica almeno una persona con diritto di firma e responsabilità direttive disponga dell’autorizzazione” ma che l’attività fiduciaria esercitata dall’avvocato, debba essere svolta “direttamente per il tramite dello studio legale in cui egli è attivo”. 

Nel caso della Ticiconsult non sarebbe così. Liberatv ha sentito la presidente dell'associazione mantello dei fiduciari, Cristina Maderni, che ha affermato che la sua organizzazione ha segnalato la fiduciaria all'autorità di vigilanza. “La nostra associazione fa dei controlli a spot sugli associati, per verificare la loro conformità alla legge. Oltre a questo riceviamo delle segnalazioni. Il nostro ruolo, quando c’è un sospetto, è semplicemente quello di portarlo all’attenzione della Vigilanza (presieduta dall’avvocato Marco Bertoli, ndr.). Non spetta a noi giudicare e men che meno sanzionare. Nel caso della Ticiconsult, a nostro avvisto, c’è stata una sospetta violazione e, di conseguenza, abbiamo segnalato”.

“Da sempre gli avvocati che operano nel loro studio possono svolgere l’attività di fiduciario, in deroga alla legge cantonale. Il problema si pone se questa attività viene esercitata in un’altra struttura, al di fuori del proprio studio. In questo caso è necessaria una deroga specifica”, ha proseguito. E nel caso di Pasi, questa secondo l'associazione non c'è.

Ma per Adriano Sala, legale della Ticiconsult, si tratta di un legale che soggiace alla vigilanza della legge cantonale sull’avvocatura e, in quanto tale, beneficia dell’eccezione prevista dalla legge sui fiduciari, per “l’attività che egli svolge in relazione diretta con la propria professione”. Ne consegue, a suo avviso, che “i rilievi sollevati sono destituiti di ogni fondamento anche giuridico”.

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