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13.02.19 - 18:100
Aggiornamento: 14.02.19 - 14:24

Amore e dintorni. "Saper evolvere accanto a qualcuno è la sfida più grande. Ma se non ci amiamo..."

Parliamo del sentimento più difficile da conquistare con l'esperta Mary G. Baccaglini. "L'amore malato è quando piangiamo più che ridere. I siti di incontri danno l'illusione di non fare mai brutte figure"

PADOVA – Domani è San Valentino: per gli innamorati, l’occasione di una serata romantica tra fiori, cene e regali. Oppure, per molti, una mera ricorrenza commerciale, dunque da ignorare, magari preferendo il calcio alla tv. 

Pur riconoscendo il carattere, appunto, commerciale della festa, abbiamo voluto interrogarci sull’amore e sulle sua sfaccettature moderne, e lo abbiamo fatto con Mary G. Baccaglini, che di amore parla quotidianamente come speaker a Radio Padova, su Internet con una pagina Facebook da 126.000 persone “Mary G. Baccaglini, Confessioni di una mente cinica, isterica e romantica”, un gruppo Facebook di 10.000 persone “parlami d’amore Mary G.”, oltre che essere scrittrice best seller per Garzanti con “Mal che vada ci innamoriamo”.

Sei consulente in merito all'amore, quali sono le domande che ti vengono rivolte più frequentemente?

“Di solito ho a che fare con donne deluse dall’amore che non riescono a costruire delle relazioni sane e che spesso hanno a che fare con uomini che tendono a non volere una storia seria. Ma ci sono tantissimi casi e tantissimi vissuti, alcuni dei quali davvero incredibili”.

È più difficile conquistare una persona oppure mantenere una relazione nel tempo?

“Se la conquista viene fatta per ego, o è momentanea, sicuramente è molto facile. Il vero corteggiamento impone una profonda conoscenza dell’altro, per capire quali siano le sue carenze emotive e andare a riempirle. Per fare questo ci vuole tempo e dedizione, due caratteristiche piuttosto difficile da trovare oggi. Quindi sicuramente una relazione lunga è più difficile da mantenere. Cambiano nel tempo le persone e i loro bisogni. Saper evolvere accanto a qualcuno è la sfida più grande”. 

Sempre più storie partono da conoscenze virtuali o su siti di incontri, sono divenuti una realtà davvero importante? È pigrizia oppure davvero non si riesce più a conoscersi fuori?

“Una relazione su 3 nasce online e l’online rappresenta il mondo di oggi; veloce, fluido, dove la sensazione è che nessuno sia fondamentale. Le persone sono diventate più insicure verso gli approcci dal vivo, si demanda molto alla tecnologia e questo ci ha resi pigri e senza magia. Ma gli incontri online funzionano proprio perché ci danno l’illusione di poterci non esporre mai davvero, di non fare mai brutta figure”. 

La tecnologia aiuta o ostacola l'amore?

“La tecnologia è un mezzo, e come tutti i mezzi, se usata bene aiuta”.

La cronaca parla spesso di amori malati che finiscono male, come accorgersi quando la propria relazione lo è?

“Quando tendiamo a piangere più di quanto ridiamo. Quando crediamo che la gelosia sia una bella faccia dell’amore (ed invece con l’amore non c’entra nulla, la gelosia ha a che fare con il possesso). Quando giustifichiamo l’ingiustificabile. Quando permettiamo all’altra persona di toglierci la nostra libertà. Questi sono i segnali più importanti. Di solito però non si vogliono vedere e molte donne considerano normale un rapporto che non dovrebbe esserlo".

Quali sono le caratteristiche fondamentali secondo te per mantenere una storia o per conquistare qualcuno?

“Nessuna storia sana nascerà o continuerà se non impariamo ad amare noi stessi. Se non ci amiamo noi, perché un altro essere umano dovrebbe? Se non ci rispettiamo noi, come possiamo pretendere che qualcuno lo faccia al posto nostro? L’autostima è la prima cosa, e quella più importante. E poi pretendere i propri spazi, il mantenimento delle abitudini che ci fanno stare bene, non allontanarci dagli amici e dalla famiglia di origine. Mantenere un’identità indipendentemente dalla coppia. Inoltre trovo molto sano imparare a stare bene da soli, solo così ci fidanzeremo quando l’altra persona migliorerà la nostra vita, e non per bisogno”.

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