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18.01.20 - 17:300
Aggiornamento: 19.01.20 - 22:49

Se la molla per riprendere un sogno è tua figlia. "Adesso pubblico il mio brano con Meneguzzi e dico che la vita è magia"

Frances Du Toit per anni ha fatto la mamma, mettendo da parte il suo desiderio di cantare. "Poi mi ha spinto a partecipare con lei a un musical, non so se lo avrei fatto da sola". ASCOLTA IL BRANO

MEZZOVICO – A volte i sogni li devi mettere nel cassetto, ma poi prima o poi qualcuno trova il coraggio di riaprirlo e riappropriarsi di loro. Frances Du Toit lo ha fatto. 

Ticinese con papà sudafricano e mamma svizzera, cresciuta in Ticino, coltiva il sogno di cantare da sempre e qualche anno fa, insieme alla figlia Lena, trova il coraggio e partecipa ad un casting per un musical alla scuola Pop Musical School di Paolo Meneguzzi che la porta ad andare in scena con Fame Superstars nelle vesti dell' icona musicale degli anni 70 “Nico”. Il tutto dopo aver fatto per anni la mamma.

È uscito il tuo singolo, Because of You, scritto da te. E non hai intenzione di fermarti, vero?

“Ho deciso di partire da questo brano perché ci sono legata personalmente, è una sorta di autobiografia legata all’amore per la musica. A un certo punto canto ‘grazie a te sono chi sono’ e questo è emblematico, per me è importante per lanciare l’amore per la musica che è rimasto un po’ nel cassetto per anni. In particolare ci terrei a ringraziare Simone Tommasini, cantautore e mio insegnante per tre anni, ci ha sempre creduto assieme a me ed anche più di me".

Anche se non ha potuto cantare, la musica ha fatto parte della sua vita?

“Assolutamente sì, l’ho sempre ascoltata sin da quando ero una bimba. L’ho considerato il mio antidepressivo nei momenti difficili”.

Quanto incide nella tua vita e nella tua musica essere figlia di un sudafricano e di una ticinese?

“Senz’altro arrivare da una realtà sia svizzera che in parte con un imprinting sudafricana, incide. Nella musica c’è tanto Sudafrica, peraltro mio nonno era un musicista per cui è probabilmente parte dei miei geni”.

Hai sempre desiderato essere una cantante, poi è arrivata la famiglia, giusto?

“È stato il mio sogno sin da piccola, ma non pensi di poterlo realizzare. Lo ritenevo irraggiungibile, per diversi motivi, anche legati all’autostima. Non so se non mi pensavo abbastanza brava. Sicuramente sono molto autocritica, ricanterei la canzone mille volte e non sarei soddisfatta ancora. Il percorso intrapreso col musical con mia figlia è stato un aiuto. È stata una scuola di vita, vuol dire convivere, confrontarsi, capire che non sono sicuramente la migliore ma nemmeno così pessima. Quell’anno è stato tosto ma di grande ispirazione”.

Tua figlia ha avuto un ruolo importante per convincerti a partecipare al musical, vero?

“Io ero già allieva della scuola di Meneguzzi e prendevo lezioni private, conoscevo la scuola e gli insegnanti. Quando è uscito il provino per il musical avevo tanta voglia di provarci, però non avevo il coraggio. Lena mi ha detto che ci voleva tentare, mi ha chiesto il permesso e di farlo assieme, è stata la molla che ha fatto scattare tutto. Non so se lo avrei fatto senza di lei”.

Marito e figlie hanno sempre appoggiato i tuoi sogni?

“Certo ed è stato davvero importante per me per continuare e non arrendermi. La famiglia e gli amici sono un grandissimo sostegno e un aiuto, anche nell’autostima, a convincermi a non mollare quando arrivi a un punto in cui sei vicina a farlo”.

Cosa sarebbe successo se invece non ti avessero aiutato?

“Bella domanda, è difficile rispondere. Non lo so… Non so se avrei intrapreso questo percorso. È indispensabile che loro siano d’accordo, che non facciano pesare il fatto che si manca a casa. La famiglia è la cosa più importante, senza il loro appoggio non ce l’avrei fatta”.

Qualcuno secondo te può vedere in modo negativo il fatto di cantare ed esporsi (la foto che accompagna il brano è molto bella e al contempo artistica) oltre ad essere mamma e lavoratrice?

“Essere mamma limita un po’, a dipendenza dell’età dei figli, va detto. Ora le mie ragazze sono grandicelle, possono capire e appoggiarmi, non hanno peraltro più bisogno di me 24 ore su 24. È stato il momento giusto, per fortuna ho colto i miei sogni. Sicuramente a qualcuno la cosa può non piacere, le opinioni variano e ognuno la vede e la può vedere come gli pare. Ci sarà chi avrà da dire qualcosa di negativo, però ne va della felicità, e se io sono felice, che ci sia chi critica, va bene anche così. La vita è questa”.

Hai altri brani nel cassetto?

“Sì, diversi, un paio in inglese e alcuni in italiano, ora capiremo come andare avanti. Per esempio, un testo in inglese parla di una coppia che si lascia, dove uno dei due capisce che non può più fermare l’altro e deve lasciarlo andare. C’è poi una canzone in inglese, più mistica e misteriosa, del lato oscuro che ogni persona ha oltre a quello che tutti vediamo”.

Che messaggio vorresti lanciare a chi ha un sogno e lo ha messo da parte per fare altro?

“Alla mia età (ma non ce la dice, ndr) ho capito che la vita è una meraviglia, è bellissima, è un regalo e quindi va vissuta, assaporata. Tutti abbiamo problemi e ostacoli ma è con l’essere coscienti del dono che abbiamo che dobbiamo cogliere certi momenti magici. Per me la vita è anche magia”.

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