Politica
06.12.16 - 16:050
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Un sindaco, un fan di Kennedy e un umanista per succedere a Cattaneo
Ecco i tre sfidanti per la poltrona di presidente: il più giovane è Nicola Brivio, Bixio Caprara dirige il centro di Tenero, Matteo Quadranti ha una lunga esperienza nelle commissioni in Gran Consiglio
BELLINZONA - Eccoli, finalmente. Il PLR ha reso noti i nomi di coloro che si giocheranno la presidenza del PLR. Non ci saranno donne: il terzetto è composto da, in rigoroso ordine alfabetico, da Nicola Brivio, Bixio Caprara e Matteo Quadranti.
Il successore di Rocco Cattaneo sarà scelto dal Congresso cantonale del PLR eleggerà il nuovo Presidente il 5 febbraio 2017 all’Espocentro di Bellinzona. I nomi sono stati proposti dalla Commissione cerca all'Ufficio presidenziale e ritiene di aver scelto "persone con comprovata esperienza politica sia in organi esecutivi comunali sia nel legislativo cantonale essendo tutti attualmente Gran Consiglieri".
Per conoscere meglio i candidati, sono state inviate tre schede. Brivio ha 43 anni, è di Morcote, di cui è stato consigliere comunale ed è sindaco, oltre che granconsigliere. È avvocato in uno studio proprio, e nella sua carriera ha ricoperto la carica di Già consulente giuridico di AlpTransi San Gottardo SA. Si definisce «una persona paziente, rispettosa delle sensibilità altrui, disposto ad ascoltare e incline al compromesso, ma determinato nel difendere valori fondamentali», della politica ama il «poter contribuire a risolvere i problemi comuni e alla crescita e allo sviluppo del nostro Paese; mettersi al servizio della comunità». Si è candidato alla presidenza del PLR perché ritiene che «le esperienze politiche e professionali accumulate in questi anni possano costituire un valore aggiunto utile al nostro partito».
Bixio Caprara invece ha 52 anni ed è Direttore del Centro sportivo nazionale della gioventù di (dal 1997) e membro di direzione dell’Ufficio federale dello sport di Macolin. Ha avuto esperienze sia in Consiglio comunale che in Municipio a Bellinzona, oltre ad essere appunto deputato, e numerose sono state le sue presenze in associazioni, fondazioni, organizzazioni o società.
Ama «trovare buone soluzioni a favore dei ticinesi», si definisce una persona che «cerca di darsi da fare, crede che ci si debba impegnare affinché le parole si possano trasformare in fatti concreti, ed è riconoscente del fatto che qualcuno prima di noi abbia lavorato sodo per assicurarci il nostro benessere e crede si debba fare altrettanto a favore delle future generazioni». Ha deciso di candidarsi per far proprio il motto di John Kennedy: «non chiederti cosa può fare lo Stato per te ma cosa puoi fare tu».
Infine, ma non ultimo, Matteo Quadranti ha 50 anni, è notaio e avvocato indipendente, oltre ad essere membro di svariate associazioni, fondazioni, organizzazioni o società (fra cui "Liberi pensatori"). Politicamente, è stato Municipale e vicensindaco di Balerna, oltre che aver avuto incarichi di responsabilità nel partito, quali per esempio la presidenza distrettuale PLR Mendrisiotto e l'essere stato membro dell’Ufficio Presidenziale PLRT. In Gran Consiglio ha fatto parte delle Commissioni Tributaria, della Nuova pianificazione ospedaliera, di quella della Costituzione e diritti politici, e di quella di Petizioni e Ricorsi, ora siede in quelle della Gestione e Finanze, della Nuova pianificazione ospedaliera; della Revisione Legge sul Gran Consiglio, e dell'Elezione dei magistrati.
«Mi piace il fare. Non riesco a stare a guardare. Trovare compromessi, affrontare i problemi e cercare soluzioni da giocare come una partita a scacchi con chi ha un’altra prospettiva. Mi piace l’idea di poter contribuire a migliorare la società», dice quando gli si chiede che cosa ama della politica. Su se stesso, si descrive come «un liberal democratico e umanista e curioso. Mi definirei riservato (che è cosa ben distinta da “snob”), poco incline al pettegolezzo, lavoratore. Spirito critico e indipendente. Il mio percorso politico ritengo denoti un attaccamento al partito su cui non si possa dubitare», e si è candidato per «spirito di servizio, volontà di portare avanti alcune tematiche che mi stanno a cuore e spirito paterno, o meglio il desiderio di preparare un buon terreno per le future generazioni».