Politica
09.05.17 - 12:110
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Le conclusioni della Sottocomissione sui due scandali della politica ticinese: "per permessopoli casi isolati, l'Ufficio della migrazione ha lavorato bene. Sulla Argo 1 invece..."
"Nel mandato all'agenzia di sicurezza privata erano coinvolti diversi livello dello Stato, come mai nessuno si è accorto di niente?", si chiede Farinelli. "Approfondiremo ancora"
BELLINZONA – Promosso l’Ufficio della migrazione, bocciati, o quanto meno, non promossi, i servizi coinvolti nel caso Argo 1.
Sui due scandali che hanno sconvolto, quasi in contemporanea, la politica ticinese, si è detto molto. La Sottocommissione incaricata di indagare sui due casi ha incontrato oggi il Consiglio di Stato, per esporre le sue conclusioni, poi rese note tramite una conferenza stampa congiunta.
Dunque, partendo da permessopoli, pur tenendo conto del fatto che l’inchiesta penale è in svolgimento, non vi è alcuna responsabilità dell’Ufficio della migrazione. Le conclusioni dell’audit dell’avvocato Anastasi sono state le stesse tratte dalla Sottocommissione, ha spiegato il suo presidente Alex Farinelli. “Non vi è un problema sistemico, bensì sono stati alcuni funzionari ad essersi comportati in modo disonesto. Il Dipartimento ha messo in atto delle misure per far sì che ciò non accada più”. Quindi, gli accertamenti in merito all’Ufficio sono conclusi.
Diverse sono le conclusioni per quanto concerne la Argo 1: le domande, qui, sono ancora parecchie, e meritano, ha spiegato Farinelli, ulteriori approfondimenti. Prima di tutto, va capito, ha aggiunto, come mai ci si è rivolto, seppur in un momento di urgenza, ad una ditta di fatto appena nata. Se è stato un errore procedurale, esso è perdurato nel tempo, e nessuno si spiega come sia potuto succedere, tanto più che “in caso è coinvolto un ufficio, una divisione e un Dipartimento, insomma, diversi livelli dello Stato”. Come mai nessuno si era mai accorto di nulla, si chiede la Sottocommissione?
In fondo, ha sottolineato, si è venuto a conoscenza dell’esistenza della Argo 1 e del suo mandato solo a seguito dell’inchiesta federale sul presunto reclutatore ISIS che vi lavorava: il dubbio è che senza di essa, nulla sarebbe trapelato.
“Approfondiremo con l'ex direttore della divisione e con il controllo cantonale delle finanze”, ha preannunciato Farinelli.
Dunque, un caso è di fatto chiuso senza responsabilità particolari, l’altro è più che mai aperto.