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22.06.17 - 16:260
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Successione Burkhalter, la stoccata di Fulvio Pelli a Laura Sadis: “Dovrebbe pregare i socialisti che continuano a fare il suo nome di smettere di farlo. Avrebbe bisogno semmai di essere portata da liberali"

L'ex presidente del PLR: "Quel che va fatto – al di là degli scetticismi personali su un nome o l’altro – è una valutazione comune sulle probabilità di riuscita dei potenziali candidati, per poi puntare su quello o quella che ha maggiori probabilità di riuscita, indipendentemente dal sesso e dalla funzione attuale"

LUGANO – “Ci vuole un Ticino unito dietro una persona, non due. La scelta di chi dev’essere il ticinese, o la ticinese, che sarà candidato/a alla successione di Didier Burkhalter va fatta in Ticino. Sarebbe un errore farla fare ad altri, altrove”.

Così, su LaRegione di ieri l’ex presidente del PLR svizzero Fulvio Pelli, intervistato sulla successione al ministro dimissionario e sulla possibilità che a prendere il suo posto sia un ticinese. Ma tra le risposte di Pelli ce n’è una che merita, politicamente, di essere rilanciata, quella che riguarda l’ex ministra Laura Sadis.

“Si sa: il Ticino è una terra litigiosa. Per ogni nome, avremo tre entusiasti e tre scettici. Quel che va fatto – al di là degli scetticismi personali su un nome o l’altro – è una valutazione comune sulle probabilità di riuscita dei potenziali candidati, per poi puntare su quello o quella che ha maggiori probabilità di riuscita, indipendentemente dal sesso e dalla funzione attuale. Bisogna tener conto del fatto che l’elezione si fa a Berna, e che bisogna avere due tipi di consenso: quello del gruppo parlamentare Plr, per essere inseriti nel ‘ticket’; e quello più ampio – o meglio: un non dissenso, perché si tratta anzitutto di non sgraditi – in una costellazione di partiti all’Assemblea federale nella quale il Plr rappresenta solo una parte dei deputati”, spiega Pelli.

Poi arriva la stoccata su Laura Sadis, che è stata in Consiglio nazionale dal 2003 al 2007, e che in questi giorni non ha nascosto il suo interesse per il ruolo di consigliere federale.

“Dovrebbe pregare i socialisti che continuano a fare il suo nome di smettere di farlo – ha detto Pelli -. Avrebbe bisogno semmai di essere portata da liberali, non da socialisti. Sadis è stata una buona consigliera di Stato. Ma a Berna c’è stata per poco tempo. E se allora ha tessuto delle relazioni nella capitale, è probabile che oggi le abbia in buona parte perse, dato che nel frattempo molti parlamentari sono cambiati”.

Comunque Pelli condivide l’idea che oggi le chance di fare eleggere un ticinese in Governo “sono reali, alte, maggiori che in altre occasioni. È la cosa più facile per il gruppo parlamentare presentare un ticket Svizzera romanda/Ticino. La simpatia degli svizzerotedeschi per i ticinesi c’è, e non abbiamo nessun grande conflitto con loro. Se non cogliamo quest’occasione, la prossima arriverà tra 20 anni al più presto. Avere un consigliere federale non cambia la storia di un cantone, ma gli permette di far valere le proprie ragioni molto meglio di quanto possa fare senza questo veicolo privilegiato”.

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