"Cosa direbbero i genitori sentendo bambini di cinque anni parlare di educazione sessuale? L'80% di noi docenti è contrario"

Abbiamo affrontato il tema dell'educazione sessuale già a partire dall'asilo con una maestra. "Sono troppo piccoli, e le famiglie possono fraintendere. A quell'età si può parlare del fratellino che dovrà nascere, con disegni e storie, ma nulla più"

BELLINZONA - L'insegnamento dell'educazione sessuale è un tema da sempre delicato. Da anni si discute sul modo migliore, se esso esista davvero in modo univoco, per approcciare con i giovanissimi argomenti delicati che toccano sessualità ma anche affettività in senso più largo.

L'ultima idea del DECS è quella di far partire le lezioni, seppur in modo appropriato, già dai 5 anni, dunque dall'asilo.

Cosa ne pensano i docenti? Abbiamo parlato con una maestra. "Non sono d'accordo, e l'80% dei colleghi con cui ho parlato la pensa come me", ci dice subito. "Sono troppo piccoli".

A suo avviso, "non occorre anticipare i tempi. Fra un attimo, le scuole materne diventeranno dei licei", commenta senza mezzi termini.

I dubbi sono molti. "Cosa direbbero i genitori vedendo i propri figli, di cinque anni, arrivare a casa e parlare di quell'argomento? Se mal interpretato dalle famiglie, un tema così è rischioso, anche per noi".

Per ora sono comunque solo idee e progetti. La nostra interlocutrice è convinta che se anche dovesse divenire qualcosa di ufficiale, "puoi opporti a questi temi In prima elementare i bambini devono arrivare conoscendo lettere e numeri, nessuno dirà mai nulla se non hanno imparato nulla di educazione sessuale".

Quando è opportuno, dunque, iniziare a parlarne? "Secondo me, in quarta o quinta elementare. Semmai, all'asilo puoi parlare del fratellino che arriverà, quando una mamma è incinta. Lo si pu'o far disegnare, gliene si può accennare attraverso storie sugli animali, ma nulla di più".