Politica
16.11.17 - 15:370
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Mattei e il post contro Damiano e i disoccupati, "il Consiglio di Stato intende far dichiarare chi l'ha scritto persona non gradita in Svizzera?"
Il primo atto parlamentare sul caso che ha fatto parlare il Ticino è del rappresentante di MontagnaViva. "Si può fare qualcosa per risalire all'identità di chi lo ha scritto, o sennò di fare in modo che non accada più? Per il Governo è opportuno deplorare pubblicamente simili atteggiamenti?"
BELLINZONA - Risalire a chi ha scritto le ingiurie, e magari dichiarlo persona non gradita in Svizzera. Sono forti le misure che chiede, pur in modo velato, attraverso un'interrogazione, Germano Mattei, riferendosi al caso del frontaliere che, dopo la sconfitta dell'Italia ha attaccato la memoria di Damiano Tamagni, il ragazzo ucciso al Carnevale di Locarno, e ha preso in giro i disoccupati svizzeri. Dopo le esternazioni e la richiesta di revoca del permesso di lavoro di Quadri e la domanda di Chiesa al datore di lavoro se desidera ancora impiegare questo collaboratore, a entrare in azione con un atto parlamentare è Germano Mattei.
"In questi giorni sta suscitando sconcerto e ampio dibattito una serie di post su Facebook che in particolare osannano l’agire di uno degli esecutori a Locarno del povero Damiano Tamagni (citazione post: "Io sto ancora godendo per l'eroe M.T. al carnevale di Locarno") e che sberleffano affermando: …"Comunque ragazzi, festeggiate, io domani mattina entro in Svizzera a rubare ancora un po' di lavoro a qualche disoccupato svizzero", riassume Mattei.
Il rappresentante di MontagnaViva prosegue: "da parte mia non ho mai messo in dubbio l’importanza degli Accordi bilaterali e in particolare quelli sulla libera circolazione delle persone e la presenza di frontalieri che contribuiscono anche al nostro benessere e a sostituirci in lavori che i ticinesi non vogliono fare. In questi casi specifici mi chiedo se non vi sia un limite a tutto ciò e che nel caso di gravi offese e di comportamenti inadeguati - che mancano di rispetto alla dignità umana, alla pace dei defunti e al comune convivere - non vi siano dei provvedimenti da intraprendere senza indugio".
"È purtroppo sulla bocca pubblica l’inumano scandalo del disgregamento in questo periodo in atto, attuato da una frangia della nostra Autorità costituita, d’intere famiglie e si accettano invece presenze distruttive nei nostri confini e tolleranza per i comportamenti descritti, per affermazioni inaccettabili e non degne di esseri umani. Considerata la delicatezza e anche la complessità della problematica molti concittadini si chiedono se non vi siano misure da prendere con celerità", continua, riferendosi alle espulsioni di membri di famiglie che separano così nuclei familiari.
E, tornando dal generale al caso singolo, chiede al Consiglio di Stato:
"Con gli attuali mezzi informatici è possibile risalire al/agli autori dei post incriminati che dileggiano il martirio del giovane Damiano Tamagni e si vantano di avere un lavoro in Ticino rubandoli ai residenti disoccupati?
Il Consiglio di Stato intende prendere misure concrete contro queste esternazioni, dichiarando, o prendendo le misure necessarie verso la Confederazione, per dichiarare “persone non grate sul nostro suolo nazionale” questi individui?
In generale - e nel caso che non dovrebbe essere possibile risalire all’identità di queste persone - quali sono gli adattamenti legislativi e normativi necessari per realizzare le misure necessarie quando si verificano simili casi?
Il Consiglio di Stato ritiene cosa opportuna deplorare pubblicamente simili post e atteggiamenti lesivi della dignità dei defunti, di persone specifiche e del diritto al lavoro dei Ticinesi?".