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09.02.18 - 13:290
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

Il nuovo Popolo e Libertà, "un mensile tematico ma non monotematico", per un PPD "social-conservatore, vicino alla gente ma ancorato alla sua terra e alle sue tradizioni"

Nicolò Parente presenza il nuovo corso del giornale di partito, "vogliamo parlare di temi, approfondendo e esponendo la posizione pipidina. Per esempio, nel primo numero parliamo di costi della salute, uno dei temi che maggiormente affligge la gente. Useremo anche social e newsletter"

BELLINZONA – Il nuovo Popolo e Libertà è un mensile, ma non è solo questo il cambiamento: il PPD ha voluto rinnovare in modo deciso e puntuale il suo organo di comunicazione, inserendo svariate novità nell’interfacciarsi col mondo.

Ci racconta i dettagli il segretario del partito Nicolò Parente, che si potrebbe definire un “papà putativo” della prima edizione.

Quali sono le novità, al di là del fatto di essere un mensile?
“La prima è evidente e riguarda lo strumento. Cambiamo il formato avvicinandoci ad una rivista. La grafica è moderna e accattivante, diretta. Vogliamo far passare messaggi e parlare di temi, con un giornale tematico, anche se non monotematico, e per farlo desideriamo avvalerci, per esempio, di box riassuntivi, dove a coté dell’argomento esposto in modo semplice, ci siano dati e numeri in grado di far capire bene di che cosa si parla.”

Dunque oltre alla politica ci sarà anche dell’attualità?
“Sicuramente! Infatti in questo numero si parla ampiamente di ciò che affligge oggi la gente: il pagamento dei premi di cassa malati è fonte di preoccupazione e di difficoltà. Il PPD da un anno lavora su un’iniziativa popolare federale per trovare una soluzione a questo grave problema. Sono possibili risparmi per 6 miliardi, evitando sprechi e sovra-medicalizzazione, senza che tutto ciò comporti una perdita di qualità delle prestazioni fornite.”

Avete scelto di passare a un mensile. È così difficile finanziare e produrre un giornale di partito? Le motivazioni del cambiamento sono solo economiche o c’è altro?
“La parte economica ha certamente una sua importanza nell’analisi che ci ha portato alla decisione storica di passare a un mensile, dopo essere stati quotidiano e poi settimanale. C’è però anche e soprattutto l’esigenza di un rinnovamento nella comunicazione.”

E come gestirete la comunicazione di tutti i giorni?
“Sia con i social media sia con la nuova newsletter interna che abbiamo sviluppato e che rappresenta, qualcosa di attrattivo e accattivante in modo da raggiungere i nostri aderenti non solo una volta al mese ma in maniera regolare.”

Scegliere un tema per un giornale politico di partito è diverso che farlo per un giornale indipendente. Come si lavora?
“Si affronta un tema sul quale il partito ha una posizione, su cui dice cosa pensa e cosa propone. Un partito non può solo affrontare un argomento limitandosi a dire che è un problema: i cittadini si aspettano non la soluzione magica ma delle proposte concrete. È quello che facciamo, per i costi della salute proponiamo alcune ricette che riteniamo valide. Questo al momento è il tema e ne parliamo ampiamente all’interno del primo Popolo e Libertà che hanno ricevuto tutti i ticinesi.”

È la prima volta che vi rivolgete a tutti i fuochi? Come mai?
“Non è la prima e non sarà nemmeno l’ultima. Il nostro è un Partito vivace, che si è rinnovato nelle persone, nella linea e sta affrontando con entusiasmo i problemi principali che affliggono e preoccupano la gente. Lo fa attraverso il lavoro dei deputati a Berna, in Gran Consiglio e in Consiglio di Stato, ma anche con l’aiuto di persone competenti che conoscono bene i temi. È nostro compito far sapere alla popolazione quali sono le nostre proposte e come intendiamo rispondere alle loro inquietudini. Mese per mese divulgheremo in modo capillare il lavoro serio che stiamo facendo. Poi la gente giudicherà.”

Si è parlato molto di satira, coinvolto anche Paolo Beltraminelli. Cosa ne pensate? La satira avrà spazio?
“Essa ci sta, non mi dà fastidio, ma entro certi limiti. Per quanto riguarda il PeL non abbiamo una rubrica specifica dedicata.Abbiamo la possibilità, se il caso lo dovesse richiedere, di essere graffianti. Mostreremo senza problemi gli artigli a chi pensa di poterci mettere i piedi in testa, ma con un certo stile, sicuramente senza scadere nella volgarità.”

Dunque, i costi della salute…
“Riflette il nuovo corso social-conservatore del Partito, orientato all’aiuto, alla vicinanza alle persone e all’ascolto dei loro problemi e alla ricerca di soluzioni praticabili. Tutto ciò mettendo al centro con fierezza e orgoglio le nostre tradizioni e le nostre radici agendo in modo pragmatico coi piedi ben piantati nella nostra terra.”

Il primo numero arriva in un momento difficile per voi. Del caso Argo si parla?
“Non ci è mai stato regalato nulla da nessuno e ad ogni occasione buona non ci hanno risparmiato le bastonate. Siamo abituati a confrontarci con situazioni che richiedono molto impegno e lo stiamo facendo anche questa volta. Se ci fossimo lasciati impressionare e scoraggiare, Popolo e Libertà non sarebbe neppure uscito. Del caso Argo si è parlato all’infinito, ora se ne sta occupando la commissione del Gran Consiglio e se o quando ci sarà ancora qualcosa da dire alla fine dei lavori, lo si dirà senza nessun problema. Noi oggi parliamo dei problemi concreti dei cittadini, e uno dei maggiori è quello dei costi della salute e delle casse malati. Una famiglia su due in Svizzera non ce la fa più, è su queste cose che bisogna immediatamente agire e noi abbiamo fatto le nostre proposte.”

Paola Bernasconi
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