ticinolibero
Politica
04.03.18 - 14:000
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43

"Un segnale ai fautori di una politica neoliberale e anarchico-capitalista che vuole smantellare le prestazioni pubbliche. Ma la SSR deve riformarsi", contenti anche i Verdi

Per il partito, "la vivacità del dibattito di questi mesi mostra la necessità di riformare, modificare, migliorare ma non eliminare: la SSR dovrebbe distinguersi dalle emittenti private incarnando i valori dell'indipendenza (da far garantire da un'autorità di sorveglianza", mostrando qualità e innovazione.

BELLINZONA – Bene la sonora bocciatura, ma non si scordi che ora è tempo di riformare la SSR. In poche parole, è questo il pensiero dei Verdi, che si dicono “sollevati dal netto rigetto dell’iniziativa. Una larga maggioranza di cittadini e cittadine vuole salvaguardare i media che offrono un servizio pubblico al nostro paese. Vogliono che i programmi Radio-Tv siano offerti ancora all’intera popolazione senza distinzione, in particolar modo alle minoranze linguistiche e a chi è portatore di handicap visivo o auditivo. Le numerose emittenti regionali sono state anch’esse state salvate; concretamente anche loro hanno rischiato la chiusura come la SSR, obiettivo unico di questa iniziativa”.

Come si legge in una nota, “questo importante successo è un chiaro segnale indirizzato ai fautori di una politica neoliberale e anarchico-capitalista che vuole smantellare le prestazioni pubbliche. Anche in Ticino, dove l’esito poteva sembrare meno scontato, il risultato è stato netto a riprova che proposte distruttrici senza fondamento vengono semplicemente considerate come provocazioni e nulla più. I servizi pubblici e una politica solidale sono fortunatamente confermati come valori cardine nell’ideale svizzero e ticinese”. Una critica, dunque, anche piuttosto forte all’iniziativa in sé.

Il tutto non deve però disperdersi. “La vivacità del dibattito di questi mesi, che i Verdi non hanno mancato di alimentare, mostra comunque la necessità di riformare la SSR. Riformare, modificare, migliorare ma non eliminare. Per la scelta e produzione dei programmi proposti la SSR dovrebbe distinguersi dalle emittenti private, incarnando i valori dell’indipendenza, mostrando qualità e innovazione. Considerato come la SSR deve, e dovrà anche in futuro, diffondere una programmazione in 4 lingue, al servizio soprattutto delle minoranze linguistiche, la tassa non dovrebbe più essere ulteriormente abbassata; mentre la pubblicità lascia un margine di manovra e potrà essere gradualmente ridotta a favore dei media privati. I media pubblici dovranno adeguarsi per rispondere alle nuove sfide presenti e future garantendo spazi aperti per esercitare la democrazia. L’indipendenza giornalistica dei media pubblici dovrà essere garantita da un’autorità di sorveglianza e di regolamentazione indipendente per tutti i media”.

“Il gruppo parlamentare dei Verdi a Berna, ha elaborato in autunno una risoluzione sulla politica mediatica “La democrazia è garantita con cittadine/i ben informati”, la via è tracciata e i Verdi hanno le idee in chiaro!”, termina il comunicato.
Potrebbe interessarti anche
Tags
TOP News
© 2024 , All rights reserved

Stai guardando la versione del sito mobile su un computer fisso.
Per una migliore esperienza ti consigliamo di passare alla versione ottimizzata per desktop.

Vai alla versione Desktop
rimani sulla versione mobile