Politica
09.04.18 - 21:160
Aggiornamento: 19.06.18 - 15:43
Samuele Vorpe, la SUPSI, Angelica Lepori Sergi, la RSI e Sergio Rossi: tra MPS e PLR altre bordate
Pronzini in un'interrogazione aveva chiesto quanto fosse opportuno che il ricercatore della SUPSI ("che riceve finanziamenti pubblici") scriva in favore della riforma fiscale, "sostenendo sempre lo stesso orientamento politico". Replica il PLR, "qual è il problema? Che si contrasta l'idea comunista di scienza sottomessa al potere?"
BELLINZONA – Ci risiamo: la battaglia partitica, al momento, pare essere MPS contro PLR. Ennesimo capitolo, infatti, oggi, con un’interrogazione e una risposta al vetriolo. A far partire il tutto è ancora un’interrogazione dell’attivissimo Matteo Pronzini, a cui non piace il fatto che il ricercatore SUPSI Samuele Vorpe (nella foto), scriva a favore della riforma fiscale.
“Ci pare di poter dire che Vorpe e la SUPSI utilizzano una loro “legittimità” istituzionale per sostenere in modo sistematico un certo orientamento politico. Quando ci si presenta pubblicamente come responsabile di un centro di “competenze” per la maggior parte di chi ascolta o legge quel competenze è associato alla parola “competente” nel senso di capace, informato, che sa quel che dice: ed allora è facile che chi legge o ascolta sposi il principio di autorità e sostenga il punto di vista di questo “esperto” “competente”. L’attivismo di Vorpe, il fatto che intervenga come responsabile SUPSI schierandosi, con questo titolo, nel dibattito referendario conferma questa logica istituzionalmente inaccettabile”, scrive, infatti.
“Altra cosa è quello che pensa e fa il cittadino, l’economista, il fiscalista Vorpe: può scrivere tutti gli articoli e rilasciare tutte le interviste che vuole a sostegno delle sue opinioni e nessuno si sognerebbe di contestargli questo diritto. Altra cosa è quando interviene (e lo sottolinea) a nome della SUPSI”, che ottiene finanziamenti pubblici.
Quindi chiede al Governo:
“1.Non ritiene che queste continue esternazioni di parte di Vorpe, a nome della SUPSI, siano lontane da una visione pluralistica sia dal punto di vista scientifico che politico e non conformi al mandato di prestazioni assegnato alla SUPSI?
2. Questo poderoso impegno ufficiale del Centro di competenza della SUPSI è avvenuto con l’accordo della direzione della SUPSI?
3. Quali misure vengono messe in atto all’interno della SUPSI, e in particolare dalla direzione della SUPSI, affinché il Centro di competenze tributarie offra, pur potendo godere di un’assoluta libertà scientifica e di ricerca, un punto di vista rispettoso del pluralismo politico in materia di scelte fiscali?”.
Non si è fatta attendere la risposta del PLR, che riprende immediatamente una frecciata che aveva lanciato tramite Opinione Liberale, ovvero i presunti conflitti di interessi riguardante una rappresentante dell’MPS (l’altro giorno riguardavano la partecipazione a uno studio sulle Officine, ora quella a una trasmissione della RSI). “In effetti sarebbe lecito chiedersi in che veste la ricercatrice SUPSI Angelica Lepori Sergi, moglie di Pino Sergi, coordinatore MPS, e lei stessa consigliera comunale a Bellinzona per lo stesso movimento, si esprimerà alla RSI questa sera all’interno del dibattito sulla riforma fiscale e sociale. Sarà solo una privata cittadina, o porterà a sostegno delle proprie tesi anche argomenti basati sulla sua esperienza professionale alla SUPSI? Oppure ci si chiede come mai non ci si agiti allo stesso modo quando a sostenere tesi chiaramente più profilate a sinistra ci sono opinionisti come il professor Sergio Rossi", si legge infatti.
"Da un ricercatore la prima cosa che ci si aspetta è la competenza scientifica e che Samuele Vorpe conosca il tema della fiscalità e la situazione del Ticino nel confronto intercantonale è indubbio. Se un ricercatore del valore di Vorpe sostiene apertamente la riforma fiscale e sociale significa che i motivi per sostenerla, al di fuori delle ideologie, sono più che solidi”: insomma, nessuno lo imbocca, anzi.
"A Pronzini non va bene che Vorpe esprima la sua opinione sulla riforma fiscale in considerazione del suo ruolo di responsabile del centro di competenze fiscali della SUPSI. Qual è il problema? Forse che un esperto del ramo esprima un parere diverso dal suo? Possiamo capire la difficoltà di accettare che vi siano esperti che contrastino l’opinione di chi ha quale modello lo stato comunista di antica memoria in cui ovviamente la scienza era rigidamente sottomessa al potere. L’indipendenza accademica principio caro ai liberali – non è interpretabile a geometria variabile. Se un ricercatore ha un’opinione, è giusto che la esprima. Sottolineando anche le sue credenziali, in modo molto trasparente".
Insomma, è una battaglia senza esclusione di colpi.