LUGANO – Tutti contro Marco Borradori, dal PLR al PS. Il sindaco in effetti ha detto fra le righe che si sapeva che Sky Work aveva delle trattative in corso e che c’era il rischio che qualcosa andasse storto, ma non in così breve tempo.
“SkyWork Airlines ha annunciato la cessazione di ogni attività a partire da mercoledì sera alle 22.20. La compagnia aerea aveva promesso di rilanciare lo scalo di Lugano, proponendo la tratta con Ginevra a partire dal 29 ottobre, ma così non è stato. Il Grounding è stato dichiarato da un momento all’altro, ma non si poteva prevedere? Si sapeva che SkyWork chiedeva maldestramente in ogni dove finanziamenti, anche a seguito dei ricorsi presso l’Ufficio fallimenti”, si legge in un’interrogazione del PLR: infatti, qualcuno sapeva.
“La preoccupazione è tanta, come molte sono state le false (ri)partenze, vedi Adria non più di un anno fa, anche alla luce del fatto che la Città assicura le necessità di liquidità di Lugano AirPort (LASA). Innegabile la volontà di rilancio dell’aeroporto ma a determinate condizioni e garanzie, più volte richieste dai Consiglieri Comunali e dalla Commissione della Gestione. Infatti, sono stati chiesti “un nuovo piano strategico di sviluppo dell'aeroporto aggiornato all’evidente mutata situazione in cui LASA si trova ad operare” e “un esercizio di condivisione della futura strategia dell’aeroporto” (v. rapporto della gestione del 7 maggio 2018). Niente di tutto ciò è stato rispettato”, accusa il partito, che dunque spara una raffica di domande:
1. Nell’economia reale è d’uso, per affari di una certa importanza, formalizzare e sottoscrivere almeno una lettera di intenti, dove si definiscono oneri e doveri delle parti. Esiste tale documento o equivalente?
2. A SkyWork sono state chieste delle garanzie?
3. Visto che il CdA di Lugano Airport si è riunito il lunedì 27 agosto, con quale potere di delega si è potuto affermare il 23 agosto, con enfasi, che il volo su Ginevra sarebbe stato riattivato a fine ottobre?
4. Con quale mandato è stato avallato il volo?
5. Sono stati controllati i bilanci di SkyWork facendo una vera e propria Due Dili- gence, controllando dunque a fondo i dati e le informazioni relativi all’oggetto che si stava trattando come farebbe ogni privato che vuole fare un investimento serio?
6. È stato fatto qualche passo di avvicinamento verso Swiss, alle stesse condizioni offerte a SkyWork, invece di cercare aziende che sono risultate poco serie?
7. Il presidente di Lugano Airport non si sente, in questo modo, di aver minato la credibilità del Municipio, di tutto il Consiglio comunale ma soprattutto del futuro dello stesso aeroporto?
8. Il Presidente di LASA ha parlato di un piano B e un piano C. Possiamo conoscere gli attori coinvolti?"
“SkyWork Airlines cessa l'attività, e quindi fallisce ogni negoziato con un potenziale partner. La compagnia aerea che fino a qualche mese fa avrebbe dovuto salvare lo scalo di Agno non è più in grado di fornire le garanzie finanziarie”, contrattacca il PS. “Mercoledì in serata la compagnia ha annunciato la cessazione delle proprie attività con effetto immediato, nonostante pochi giorni fa avesse confermato che a partire da ottobre avrebbe nuovamente assicurato il collegamento Lugano-Ginevra. Con questo, le rassicurazioni molteplici degli ultimi mesi fatte da addetti al lavoro e Municipio di Lugano sono state smentite clamorosamente. È passato poco tempo dalla seduta di Consiglio comunale in cui il Municipio aveva chiesto un atto di fede ottenendo il finanziamento degli Hangar “economici e provvisori” da 6 milioni di franchi”.
E si tira in ballo Borradori, (oltre a Lombardi) nominato presidente del CdA pochi giorni fa. “Durante questa crociata, fin dall’inizio il Sindaco in primis si è messo in gioco per affrontare la situazione e cercare di risolvere la questione ma il suo tentativo non ha portato a nulla. Alti nomi altisonanti della Berna Federale sono atterrati in pompa magna al CdA di LASA per ricoprire di prestigio lo scalo ma senza portare niente di concreto sul tavolo. Il “Ghe pensi mi”, alle nostre latitudini, non sembra ancora essere passato di moda.Ci chiediamo con quale grado di approfondimento il Sindaco abbia affrontato il dossier con il nuovo Partner SkyWork per non capire la fragilità delle loro promesse (già nel 2017 la ditta era stata costretta a un grounding momentaneo per insolvenza)”.
“La situazione difficoltosa in cui si trovava SkyWork sarebbe dovuta affiorare ben prima di accordi e dichiarazioni: prima di effettuare investimenti, è consuetudine investigare sulla situazione in cui si trova la società con cui si sta per entrare in trattativa, si tratta delle cosiddette due diligence”, termina la presa di posizione: come sappiamo, si era a conoscenza delle trattative. “Qualcuno nel CdA di LASA ne ha già sentito parlare? Continuare a cadere dalle nuvole non è giustificabile perché vuol dire che o si sta mentendo o si è palesemente inadeguati al compito. Alla luce di tutto questo e ricordando che finora l’aeroporto di Agno ha visto solo proposte di soluzioni inconcludenti se non completamente fallimentari, pensiamo ai lavoratori dello scalo che da mesi vivono sulla graticola e non ricevono segnali incoraggianti da una catena di comando che si dimostra palesemente inerme e non all’altezza della situazione”.
Anche per i Comunisti non c’è via di uscita. “L’aeroporto di Lugano-Agno non sembra avere futuro. Invitiamo l’ente pubblico a rivedere in toto la propria strategia attraverso una pianificazione del comparto, anticipando anticipare i potenziali speculatori che vorranno accaparrarsi i pregiati terreni che si libereranno e mettendo in piedi un intervento diretto dello Stato per ricollocare in settori professionali con un futuro le persone attualmente impiegato allo scalo”.