BERNA – Non si votava solo per il tema cantonale de La Scuola che verrà, ma anche per due iniziative definite alimentari e per l’introduzione delle piste ciclabili nella costituzione federale. Ebbene, dalle urne sono usciti due no e un sì.
L’iniziativa popolare per alimenti equi è stata bocciata dal 61,3% dei votanti e da 19 cantoni (approvata solo in Giura, Neucâtel, Vaud e Ginevra). In Ticino i no sono stati il 57,3%.
L’iniziativa popolare “per la sovranità alimentare. L'agricoltura riguarda noi tutti” si è vista respingere dal 68,4% dei votanti e da 19 cantoni (a dire sì gli stessi quattro di prima). Il Ticino l’ha bocciata col 62,7% di contrari.
Per quanto concerne il controprogetto concernente le vie ciclabili, i sentieri e i percorsi pedonali è stato un trionfo. Tutti i cantoni e il 73,6% della popolazione hanno detto si, in Ticino i favorevoli sono stati il 75%.
I partiti ticinesi, seppur concentrati in particolare sulla riforma scolastica, hanno detto la loro. Il PLR “esprime soddisfazione per il fatto che entrambe le insidiose iniziative agricole “Per alimenti equi” e “Per la sovranità alimentare” non siano state approvate dai cittadini. Il chiaro SÌ alle urne per il controprogetto all’iniziativa “Per la bici” permetterà invece di sviluppare la mobilità lenta in maniera più sicura, coordinata ed efficace su tutto il territorio nazionale. Perché la bici è gioia” (un tema particolarmente sentito dal Consigliere Nazionale Rocco Cattaneo).
Il PS invece commenta che “le due iniziative sugli alimenti e l’agricoltura, legate alla Costituzione, non hanno convinto la popolazione: il PS ritiene che bisogna continuare nell’impegno per promuovere gli alimenti prodotti nel rispetto dell’ambiente e delle condizioni di lavoro, incentivandoli con altri strumenti. L’importazione di alimenti prodotti nel rispetto di elevate norme relative allo sviluppo sostenibile e a un mercato equo potrà essere favorita; il sostegno alle certificazioni in materia di sostenibilità, rispetto dell’ambiente e delle condizioni di lavoro, incentivato.Per quanto riguarda il Decreto federale bici, il PS è soddisfatto dal chiaro Sì espresso dalla popolazione. Il fatto che le piste ciclabili siano ancorate nella Costituzione al pari dei sentieri e dei percorsi pedonali permetterà lo sviluppo delle ciclopiste e degli itinerari per le biciclette: delle infrastrutture indispensabili per una migliore mobilità dolce. Le piste ciclabili sono indispensabili per permettere di usare la bici in sicurezza negli spostamenti quotidiani, oltre che per il tempo libero”. Quella delle bici può essere una soluzione importante contro il traffico.
I Verdi hanno detto poco in merito a La Scuola che verrà (esprimendo amarezza) e si sono concentrati nel commento sui temi federali. Per loro, “è un’occasione sprecata per garantire a tutta la popolazione alimenti di qualità e sostenibili. Il risultato di questa domenica rappresenta un’occasione sprecata per una transizione della Svizzera verso un’economia sostenibile. Dimostra tuttavia che una parte consistente della popolazione abbia a cuore un’alimentazione sana e una valorizzazione dell’economia locale. I Verdi continueranno a battersi a sostegno di questa visione e a supporto di una maggiore considerazione del commercio locale, con prodotti del territorio e stagionali. L’iniziativa ha avuto il pregio di creare un grande fronte di associazioni, produttori, agricoltori e sindacati che intendono battersi anche in futuro a favore di una maggiore sostenibilità e rispetto per l’ambiente”. Stesso discorso vale “per la bocciatura dell’iniziativa Per la sovranità alimentare anch’essa un’iniziativa nobile a salvaguardia della qualità alimentare, si parlava anche di divieto di OGM, che purtroppo gli svizzeri non hanno sostenuto in maggioranza”.
I Verdi del Ticino sono “invece estremamente soddisfatti dell’accettazione del controprogetto all’iniziativa per la bici. Il nostro Cantone, più di altri, ha una forte necessità di migliorare le infrastrutture a beneficio di una mobilità maggiormente sostenibile che potrebbe portare anche importanti sviluppi in ambito turistico. Si invita quindi il governo cantonale ad attivarsi affinché aumenti a breve la priorità della realizzazione di queste opere. Si auspica altresì che l’esito di questa votazione e la relativa concretizzazione di queste opere, possano finalmente diminuire l’inutile ostilità nei confronti degli utenti della strada più deboli”.
L'UDC è felice per i due no alle "due iniziative agricole che, se accettate, avrebbero solo causato una maggiore burocrazia e regolamentazioni supplementari di cui i nostri contadini fanno volentieri a meno, con oltretutto un conseguente rincaro dei prezzi al consumo delle derrate alimentari". Per contro, "le vie ciclabili, per UDC Ticino, non sono d’importanza tale da necessitare il loro ancoraggio nella Costituzione federale. La decisione popolare odierna - di cui il partito si rammarica, ma che ovviamente accetta – è un ulteriore segnale della pericolosa tendenza al centralismo che sta vieppiù prendendo piede in Svizzera".