BELLINZONA – Il PPD propone tre misure per attuare degli sgravi fiscali, l’UDC urla al plagio, così come aveva accusato di copiare anche il PS.
“Dopo il PS anche il PPD è colpito da plagio. L’UDC come partito liberalconservatore che da sempre difende le e i contribuenti ticinesi è contento della nuova sensibilità degli azzurri, ma propone di scegliere l’originale anziché la fotocopia. L’UDC prende allegramente atto che il Ticino politico sta iniziando a soffrire di un nuovo male: il plagio. Dopo il caso del DECS e delle proposte di riforma sulla Scuola che verrà, sonoramente bocciate dalle cittadine e cittadini il 23 settembre 2018 grazie al referendum lanciato dall’UDC e riuscito con la buona collaborazione avuta insieme alla Lega dei Ticinesi, ora è il turno del PPD con tre iniziative fiscali che sanno di un che di dejà vu”, tuona l’UDC.
Partiamo dalle idee pipidine, presentate da Marco Passalia: la prima vuole l”aumento della franchigia relativa all’imposta sulla sostanza. Oggi, per l’imposta sulla sostanza, è prevista una franchigia di fr. 200’000.–. Per compensare l’aumento dei valori di stima e per incentivare il risparmio personale la franchigia potrebbe essere portata p. es. a fr. 300’000.– o fr. 400’000.–. L’impatto per le casse dello Stato sarebbe modesto e andrebbe soprattutto a vantaggio di persone con un patrimonio medio; l’imposta sulla sostanza va peraltro a colpire beni sui quali sono già state pagate delle imposte (p. es. sul reddito) e che, in molti casi, non fruttano nulla al proprietario”.
“Per quanto tremendamente modesta, la proposta è naturalmente benvenuta. Tuttavia ricorda molto l’iniziativa parlamentare elaborata UDC numero 506 del 4 maggio 2018 di Paolo Pamini e cofirmatari che propone di bloccare il valore locativo nei casi di rigore, per esempio le coppie di anziani che vivono in casa propria e hanno ripagato l’ipoteca. Una proposta di sgravio sensibile ai bisognosi letteralmente copiata dalla legge tributaria grigionese, subito pronta all’uso se la politica volesse”, commenta in una nota il partito democentrista.
Anche la seconda proposta è a suo avviso copiata. “Il PPD propone inoltre di aumentare la deducibilità fiscale delle spese di presa a carico per i figli. Peccato che, insieme al PLR e al PS, il 19 giugno 2017 in Gran Consiglio abbia sostenuto compatto il lavoro di Natalia Ferrara (PLR) per affossare senza ulteriori studi la proposta (del 2001 e finora tenuta in vita contro gli attacchi socialisti dalla destra interpartitica, compreso l’attuale consigliere nazionale Fabio Regazzi) di Iris Canonica di ridurre la discriminazione fiscale delle coppie sposate con doppio reddito e quella dei single. L’UDC non comprende come si possa coerentemente promuovere la donna nel mondo del lavoro se all’aumentare del doppio reddito la famiglia è falcidiata da maggiori imposte. Inoltre troviamo strana la poca sensibilità verso i single con redditi medio-bassi, ossia di fatto i giovani che stanno per metter su famiglia. Parlando di figli e fiscalità, il 29 settembre 2018 l’UDC ha proposto di aumentare la deducibilità massima dei premi di cassa malati e di introdurre sgravi fino a 3'000 franchi per ogni figlio a carico, per cui anche qui sentiamo un certo odore di plagio”, si legge.
Stando ai pipidini, l’idea era la “riduzione del reddito locativo. Oggi i proprietari della propria abitazione si vedono imporre un “valore di reddito” pari al 90% del reddito locativo presunto dell’abitazione. Si tratta di un’imposizione che colpisce soprattutto il ceto medio e che può comportare anche dei significativi aumenti di imposta”.
Infine, ci sono “maggiori deduzioni per le spese di presa a carico dei figli. Spesso le famiglie del ceto medio sono tali perché possono disporre di un doppio reddito, vuoi perché ogni coniuge intende mettere a profitto le competenze acquisite nella formazione, vuoi per necessità del nucleo famigliare. Una parte non trascurabile di questo salario viene però erosa dalle spese di presa a carico dei figli, dato che non tutti hanno la possibilità di fare capo a una rete famigliare (p. es. nonni, figli più grandi, ecc.)”. Ma per l’UDC “una misura sicuramente benvenuta ma molto vicina a quanto i cittadini hanno già votato il 29 aprile 2018”.
“In generale, l’UDC in qualità di partito liberalconservatore che da anni si sta battendo con tutti i mezzi possibili a sua disposizione per le e i contribuenti ticinesi è positivamente stupita di come il PPD si stia ricredendo dopo anni di inazione. L’UDC ha scritto più di 20 iniziative fiscali, 12 delle quali ancora in discussione e firmate da deputati di tanti partiti. Abbiamo raccolto le firme per introdurre il Referendum finanziario obbligatorio contro gli sprechi di spesa pubblica, anche questa un’importante conquista con la nostra collaborazione leghista. Ora speriamo che il PPD sia stato folgorato sulla via di Damasco e che non dimentichi tale sensibilità dopo il 7 aprile 2019. UDC, Lega, PPD e quei pochissimi PLR davvero liberali avrebbero i numeri in Gran Consiglio per fermare gli statalisti spendaccioni ed aiutare le e i contribuenti ticinesi. Noi dell’UDC ci siamo, siamo liberalconservatori e difenderemo sempre le e i contribuenti ticinesi”, conclude la nota.