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27.11.18 - 14:480

Quindici politici: "non ci sono gli estremi per una denuncia per istigazione al femminicidio?" E Bertoli...

È di ieri l'interpellanza interpartitica, con prima firmataria Gina La Mantia. Il Ministro: "firmiamo la petizione contro queste ciniche brutture, lo dobbiamo alle donne e a noi stessi"

LUGANO – Anche i politici intervengono sul caso Plein. Ieri in quindici hanno inviato un’interpellanza al Governo sui discussi cartelloni: si tratta di Gina La Mantia, Henrik Bang, Carlo Lepori, Raoul Ghisletta, Tatiana Lurati Grassi, Claudia Crivelli Barella, Nadia Ghisolfi, Milena Garobbio, Natalia Ferrara, Daniela Pugno Ghirlanda, Massimiliano Ay, Giorgio Fonio, Matteo Quadranti, Ivo Durisch, Sabrina Gendotti, uomini e donne di partiti diversi. Oggi anche il Consigliere di Stato Manuele Bertoli è sceso in campo per chiedere di firmare la petizione del Coordinamento Donne della sinistra e del Gruppo Donne USS, che ha raggiunto quota 2'802 firme.

I deputati parlano di una campagna “non solo volgare e misogina, ma che, oltretutto, banalizza il femminicidio e la violenza verso le donne. Non è dato a sapere se per ignoranza o per far parlare di sè; ma visti anche i precedenti dell'azienda in Ticino, non c'è grande spazio per attenuare il giudizio negativo rispetto a questa provocazione”.

Il tutto mentre “il Cantone Ticino ha attivato da qualche tempo strategie di prevenzione della violenza sia in ambito domestico che in ambito giovanile come pure di prevenzione della radicalizzazione ed estremismi violenti, che si inseriscono a loro volta in strategie di prevenzione internazionale (la prima) e in piani d’azione nazionali (la seconda e terza). Se da un lato, quindi, vi è un grande sforzo da parte delle istituzioni per prevenire la violenza, dall’altro questa campagna pubblicitaria agisce con disinvoltura da diversi punti di vista ed è in chiara controtendenza rispetto agli impegni profusi dall’ente pubblico”.

E chiedono:

"• Come valuta il Consiglio di Stato l’impatto della pubblicità del brand Philipp Plein (vedasi foto allegate) nell’ottica preventiva suindicata?

Non ritiene il Consiglio di Stato che:
• che vi siano gli estremi per una denuncia per istigazione al femminicidio?
• di dover intervenire direttamente o mediante lettera presso la direzione del Gruppo Philippe Brand che ha sede a Lugano per stigmatizzarne i comportamenti e invitarlo evitare toni e campagne lesive della dignità delle donne?"

Oggi appunto anche Manuele Bertoli ha detto la sua. "Di solito non metto il naso in questioni commerciali e pubblicitarie, ho altro da fare e non mi compete. Tuttavia, in merito alle pubblicità che usano l’immagine di donne uccise e sanguinanti tacere sarebbe sbagliato. Invito quindi a firmare la petizione contro questo modo di far commercio, per manifestare tristezza e dissenso di fronte a queste ciniche brutture. Lo dobbiamo alle donne e lo dobbiamo a noi stessi e al senso di civiltà, che ha dei limiti che non vanno oltrepassati".

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