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04.12.18 - 15:270
Aggiornamento: 17:12

La neve si infiamma. L'ex municipale indagato, gli appalti diretti, il consiglio di "non lamentarsi"...

I casi sospetti segnalati, con veicoli dichiarati di un anno e invece più vecchi o addirittura nemmeno in possesso, lotti decisi ad hoc, concorsi stralciati e mandati assegnati agli stessi: quattro casi di caos!

BELLINZONA – Ed ora c’è fresopoli! Un altro caso, partendo dall’assegnazione di mandati per lo sgombero della neve tramite frese, che parrebbe mostrare dettagli non nuovi agli scandali di questo Cantone: falsificazioni, appalti dati e tolti, indagini, favoritismi, funzionari coinvolti. Siamo di fronte a qualcosa di grosso, ancora?

È presto per dirlo. Ecco i fatti, sinora, messi in luce in particolare da La Regione ieri. Per avere un mandato, una ditta deve dar prova di disporre non possono essere stati immatricolati prima del 1995 e devono pure rispondere ad altri requisiti tecnici. In Vallemaggia, sui due concorrenti, uno solo dimostra di averli. E vince, con un mandato da 200mila franchi. Finchè non vengono effettuati degli accertamenti e si scopre che un automezzo dichiarato del 2016 è ben più vecchio, mentre addirittura quello fabbricato nel 2017 non è neppure in possesso dell’azienda! Esso si trova in vendita presso una ditta di Poschiavo e nel 2017 viene immatricolata in Grigioni, per pulire il passo del Bernina. Non esattamente in Vallemaggia…
Qualcosa non quadra, evidentemente chi doveva controllare non lo ha fatto. Dopo una segnalazione caduta a vuoto, si interpella Zali. Si parla di accertamenti in corso. Intanto la ditta di Poschiavo dà due versioni diverse, prima di aver confuso modello, poi che la fresa era in possesso di chi ha vinto l’appalto: delle due, l’una… Allora il DT non può che stralciare il mandato e rifare il concorso, dove vince chi prima era stato escluso.

Poi c’è il caso della Val di Blenio. Le regole del gioco sono le stesse. Vince l’azienda di un ex municipale della zona, che come attività accessoria dirige la società di trasporti. Ma anche qui pare che uno dei veicoli sia in realtà più vecchio e che la targhetta apposta sia falsa, mentre un’altra fresa non è neppure in suo possesso. Qualcuno ricorre, e il DT a questo punto annulla il concorso, e assegna l’appalto per mandato diretto. A chi? Ancora all’ex municipale! Che ora è indagato a seguito di una denuncia per truffa in documenti e truffa processuale (probabilmente tentata). Non ha più l’appalto, emerge però il sospetto, scrive La Regione, che la divisione dei lotti, che li hanno portati da un centinaio a una quarantina, sia stata pensata, in Val di Blenio, proprio ah hoc per l’ex municipale.

Passiamo all’Alta Leventina, dove la società che aveva operato da anni viene battuta in concorso sia per la pulizia tramite calla e fresa. Aveva appena sistemato il parco veicoli, ma non basta: un’altra ditta vince entrambi i concorsi. Dopo ricorsi, il DT annulla e assegna i lotti per mandati diretti. Ma sempre alla stessa ditta, come se nulla fosse! Nel frattempo, è pendente un ricorso degli esclusi al TRAM.

Infine, il Malcantone. Un’azienda viene esclusa perché non ha personale fisso, bensì si appoggiava su ausiliari assunti in inverno per pulire le strade. E nonostante un’offerta con prezzo inferiore di ben 70mila franchi, vince qualcun altro. Solo che pure quest’altra azienda non ha personale fisso… Parte il ricorso. Il ricorrente però ha un altro mandato, per la pulizia delle scarpate lungo le strade. Mentre il ricorso viene respinto, gli viene consigliato di smettere di lamentarsi, sennò anche l’altro compito sarebbe a rischio.

Insomma, neve a tinte… nere. Sarà il caso che animerà la fine della legislatura?

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