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08.02.19 - 10:000
Aggiornamento: 11:56

Tutti contro il Ghiro, tranne Galeazzi e Guscio. L'UDC: "PPD, e il refente cattolico?"

Tutta la Commissione petizione, compresi tre leghisti, ha firmato contro la richiesta del fondatore del Guastafeste. E lui pensa già a un'iniziativa popolare

BELLINZONA – Una petizione, due rapporti, di cui uno si potrebbe definire di stra maggioranza. A dire no alla richiesta di Giorgio Ghiringhelli di "vietare nei luoghi pubblici, o aperti al pubblico o destinati a offrire un servizio pubblico (eventualmente ad eccezione dei luoghi di culto) le preghiere che contengono messaggi di odio e di discriminazione verso i fedeli di altre religioni e che violano le norme del Codice penale", praticamente tutti.

Tiziano Galeazzi ha redatto un rapporto favorevole alla petizione del Ghiro, ma solo una collega della Commissione Petizioni, la leghista Leila Guscio, lo ha firmato. Quello contrario è di Giorgio Pellanda, firmato da Massimilano Ay, Omar Balli, Sara Beretta Piccoli, Felice Campana, Alessandro Cedraschi, Giorgio Fonio, Sebastiano Gaffuri, Alessandra Gianella, Lorenzo Jelmini, Ivano Lurati, Fabio Schnellmann e Tatiana Lurati Grassi, ritiene che vietare le preghiere sia prematuro. Anche i tre leghisti, dunque, Campana, Balli e Lurati, sono contrari a dire basta.

“Qualora il Gran Consiglio dovesse bocciare la petizione con la scusa che in Ticino la situazione non è ancora degenerata o che i musulmani che pregano invocando “Allahu akbar” non fanno del male a nessuno (in realtà stanno solo facendoci capire, esibendo i loro rituali sotto il nostro naso, che l’Europa presto sarà colonizzata e sottomessa all’Islam…) , allora il Guastafeste potrebbe decidere di lanciare un’iniziativa popolare (7'000 firme da raccogliere se tutto va bene in 100 giorni…) , e già fin d’ora lancio un appello a farsi avanti a tutti coloro che : a ) sono interessati a far parte del comitato – b) desiderano solo raccogliere firme (almeno 100) – c) sono interessati a contribuire alla copertura dei costi (ca. 10'000 franchi) con almeno 500 franchi”, ha già deciso Giorgio Ghiringhelli.

Chi sosterrà il rapporto del suo membro di partito Galeazzi il 18 febbraio è il gruppo UDC, che ricorda come nel programma di legislatura sia nazionale che cantonale ci sia la lotta all’estremismo islamico, vedendo come un rischio “l’eccessiva tolleranza verso atteggiamenti che – anche se per il momento apparentemente innocui e non tanto diffusi alle nostre latitudini – possono fare da apripista a un crescendo di rivendicazioni che, una volta arrivate al culmine, non sarà più possibile arrestare. In altre parole: prevenire è meglio che curare”.

E poi se la prende con gli altri partiti, in particolare il PPD. “Di conseguenza, UDC Ticino vede di buon occhio la lungimirante richiesta del Guastafeste Ghiringhelli, e fa fatica a comprendere come dei partiti politici, fra cui un PPD che fino a pochi anni fa sbandierava ancora il “referente cristiano”, che peraltro non sono in pochi a rimpiangere, non riescano a vedere lo strisciante obiettivo di queste, solo apparentemente innocue, manovre di pochi sì, ma pericolosi integralisti. Chi, infatti, se non persone animate da un fanatismo estraneo alla nostra cultura, si metterebbero platealmente a pregare in strada incuranti di tutto quanto sta loro attorno?”. 

Senza dimenticare una frecciatina a chi vuole i voti dei musulmani ticinesi… “E in questo senso è andato il rapporto commissionale del deputato UDC, Tiziano Galeazzi, il quale ha tuttavia trovato il sostegno unicamente della collega leghista Lelia Guscio. Potere dell’appuntamento elettorale (non bisogna dimenticare che oltre 2'200 dei musulmani in Ticino ha il passaporto svizzero)? In tal caso, anche l’UDC coglie quest’occasione per ribadire di essere l’unico partito ad attuare una politica volta alla sicurezza dei cittadini, senza se e senza ma, iniziando anche da passi che possono al momento sembrare superflui ma che, con il passare del tempo, potrebbero far rimpiangere amaramente di non aver chiuso la stalla prima che i buoi scappassero”.

Segue l’invito agli “altri partiti affinchè possano affidarsi al buon senso per prevenire un possibile problema che in altri paesi europei è purtroppo consuetudine”.

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