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Politica
08.05.19 - 12:000

A differenza dei 'grandi', la GISO si esprime. "Sì a 'Giù le mani dalle Officine'!". E attacca la sezione di Bellinzona

"Dato che l'iniziativa sta facendo discutere all'interno del partito, a nostro avviso incomprensibilmente, reputiamo qualsiasi finanziamento alla campagna dei favorevoli come pure a quella dei contrari poco adatto e da evitare", si legge in una nota

BELLINZONA – Se il PS lascia libertà di voto sull’iniziativa in merito al futuro delle Officine, con alcune sezioni favorevoli, altre contrarie, altre che non si esprimono, i giovani della GISO sono decisi: “Giù le mani dalle Officine” va assolutamente sostenuta. Fornire un appoggio finanziario a una delle due parti è qualcosa che va contro la democrazia del Partito, decretano con rabbia. Destinataria dell’attacco la sezione socialista di Bellinzona, che discuterà se destinare dei soldi addirittura all’iniziativa contraria.

Per prima cosa, ecco i motivi che secondo la Gioventù Socialista dovrebbe spingere a votare sì. “L’iniziativa, lanciata durante lo sciopero del 2008 e che ne interpreta lo spirito, era stata sottoscritta da ben 14'468 firme. Il nuovo progetto di Castione prevede un investimento di 360 milioni di cui ben 180 saranno investiti dall’ente pubblico (100 milioni il Cantone, 20 milioni la Città di Bellinzona e 60 milioni la Confederazione), ma con la promessa, da parte delle Ferrovie, del mantenimento di soli 200-230 posti di lavoro. Appare perciò evidente che non ha senso investire 120 milioni di denaro pubblico (Cantone e Comune) e accordare tutta una serie di facilitazioni territoriali alle FFS per i suoi investimenti immobiliari, per poi perdere posti di lavoro!”, si legge.

“Si consideri che, nel nuovo prospettato stabilimento di Castione, le FFS intendono far confluire tre strutture: le Officine di Bellinzona attuali, l’impianto di servizio di Pedemonte e l’officina di Biasca, che in totale occupano circa 500 lavoratori. Questo significa che la perdita effettiva di posti di lavoro, rispetto ai 200-230 prospettati dalle FFS, già sarà di 270-300 unità. Noi consideriamo l’iniziativa come uno strumento per non escludere i lavoratori, i cittadini e le istituzioni dalle trattative per la difesa dell’occupazione. Votare sì il 19 maggio al disegno di legge “Giù le mani dalle Officine” è per la Gioventù socialista un atto dovuto, urgente e coerente per salvare storia, dignità e lavoro!”, proseguono i giovani.

Che poi appunto se la prendono con la sezione di Bellinzona, che domani nel corso della sua assemblea discuterà di un eventuale finanziamento all’iniziativa contraria, quella che per la GISO farebbe perdere 300 posti di lavoro. “Chiedere dapprima di prendere posizione sull’iniziativa e al punto successivo suggerire un finanziamento al comitato del NO significa dare per scontato che passi una posizione contraria. Tale modus operandi mal si sposa con la nostra concezione di democrazia e ci lascia basiti anche considerando le tempistiche del finanziamento proposto”: sostengono infatti che a questo punto non avrebbe alcuna utilità un fondo erogato a favore di una delle due parti. 

“Ci permettiamo di muovere questa critica nella sincera convinzione che la sezione bellinzonese non abbia, ad oggi, rilasciato alcun finanziamento, perché in caso contrario questo sarebbe un vero schiaffo alla democrazia interna del Partito.Concludiamo dicendo che visto che la posizione sull’iniziativa sta – incomprensibilmente a nostro parere –facendo molto discutere all’interno del Partito Socialista e che ci sono sezioni favorevoli, altre per la libertà di voto, reputiamo qualsiasi finanziamento alla campagna dei favorevoli, così come a quella dei contrari, poco adatto e da evitare”, conclude la nota della GISO.

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