BELLINZONA – Un’unione di temi, a lungo termine, il che non esclude, anche se nessuno ne parla apertamente, una fusione. Quando erano alla guida di PLR e PPD Rocco Cattaneo e Filippo Lombardi avevano provato a avvicinarsi e ora vedono di buon occhio i discorsi di congiunzione di cui si mormora.
A discuterne devono essere i vertici, precisa Lombardi. Ma i due vorrebbero qualcosa che non sia solo elettorale bensì che possa andare oltre nel tempo. Cattaneo parla di dieci-vent’anni, interpellato come il collega dal Caffè.
Cosa cercherebbero PPD e PLR correndo alleati? I voti per riconfermare Romano e Regazzi e quelli per far eleggere Merlini al posto dell’uscente Abate, con congiunzioni e alleanze che minacciano sia da destra che da sinistra.
“Noi e il PPD continuiamo a subire erosioni. A medio e lungo termine è inevitabile per il centro unire le forze. Adesso si presenta un’occasione alle federali.... Questo primo accordo, se si farà, dovrà essere l’inizio di un’alleanza di centro credibile, in grado di governare a diversi livelli, federale, cantonale e comunale", sostiene Cattaneo.
Gli fa eco Lombardi: "Occorre pensare ad una collaborazione che funga da locomotiva in grado di trascinare la politica cantonale in un’unica direzione, rispetto ai tanti vagoni che vanno ognuno per conto proprio. Di fronte ad un frastagliamento della politica cantonale, accentuato dalle ultime elezioni cantonali, è opportuno che ci sia una migliore intesa al centro. Una collaborazione organica su alcuni temi fondamentali per il Ticino a Bellinzona e per il Ticino a Berna”.
Per ora, così. Poi, chi lo sa…