LUGANO – Sono spesso alleati, per le Nazionali erano congiunti, ma secondo il politologo Nenad Stojanovic, interpellato dal Caffè, Lega e UDC sono nemici-amici.
"Nonostante la congiunzione per il Consiglio nazionale, la Lega e UDC si guardano sempre con un certo sospetto. La Lega, sotto sotto, continua a temere che l’UDC assuma un ruolo e un peso più importante a medio lungo termine a suo discapito", afferma.
Il fattore vincente della Lega, a suo avviso, è "sicuramente la capacità, più forte che negli altri partiti, di giocare sia il ruolo del governo che quello d’opposizione. Questo le ha permesso di criticare qualsiasi proposta uscisse dal governo, martellando sui temi preferiti, avendo contemporaneamente un piede nelle istituzioni. Potendo così utilizzare al massimo la capacità d’attrazione per imprenditori, imprese e opportunisti vari", ma resta comunque un partito cantonale. Però i risultati poco soddisfacenti alle recenti elezioni non devono a suo avviso far pensare a un declino.
Per contro, "l’UDC in Ticino non è un partito di governo e, per capirci, non può assegnare mandati, incarichi, nè disporre di posti. È invece radicata sullo scacchiere politico svizzero e può beneficiare dei successi dell’UDC nazionale, ma anche, ovviamente, subirne gli insuccessi”.