BELLINZONA - A sinistra sul tema scuola c'è maretta. L'MPS con una durissima nota aveva chiesto le dimissioni di Bertoli e Berger, il PS non ci sta e replica. "In questo giorno di festa, che a maggior ragione in questo periodo storico difficile dovrebbe essere contraddistinto dall’unità e dalla solidarietà, è purtroppo arrivato un attacco politico strumentale che ha dell’incredibile", si legge.
"Manuele Bertoli dovrebbe dimettersi. Il motivo? La scelta di riaprire la scuola e il mantra del non ascolto. Una riapertura decisa dal Governo all’unanimità, dopo giorni intensi di consultazione di tutti gli attori in campo e domeniche passate ad ascoltare opinioni. Non ci addentriamo nell’elencare tutti i gremi favorevoli e tutte le consultazioni fatte, perché davvero, è troppo evidente la strumentalità del gesto", prosegue la nota, sottolineando appunto come tutti i Consiglieri di Stato abbiano detto sì alla riapertura, compresi i due leghisti, i quali avevano fatto arrabbiare più di un esponente del loro Movimento, tra cui Quadri e soprattutto Borradori.
"Il periodo è difficile, il futuro è incerto, una soluzione perfetta non esiste e bisogna tutti fare il meglio possibile. Dividere il corpo insegnanti, tentare di lanciare discussioni che potrebbero essere laceranti nella società, proprio oggi (!), il primo maggio (!), è emblematico di un modo di fare politica che divide, che cerca di cavalcare problemi e paure per fini propagandistici trovando un capro espiatorio, il tutto erigendosi a unici interpreti della volontà popolare (vi ricorda qualcuno?) e degli insegnanti. Una perfettamente triste espressione di populismo", il PS passa allora al contrattacco.
"A Manuele, a Emanuele, a tutte e tutti i docenti, alle direttrici e i direttori, ai genitori che hanno legittimi dubbi ma capiscono la situazione, ai Municipi che nelle prossime settimane dovranno lavorare duramente e costruttivamente per il bene dei bambini e dei ragazzi, grazie. Il PS è con voi. Gli attacchi vuoti e strumentali non faranno che unirci tutti e spronarci a dare il meglio di noi!", termina il comunicato.
Insomma, altro che sinistra unita il giorno del lavoro!