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04.10.20 - 09:000

Regazzi, un'altra interpellanza di... granito. "Ora con la crisi non si potrebbero favorire le aziende svizzere?"

Il Consigliere Nazionale è tornato più volte sul tema e lo fa di nuovo dopo i casi della stazione FFS di Alstettein e del Centro Sportivo di Tenero

BERNA – Visto anche il momento di crisi, accentuato dal Coronavirus, non sarebbe auspicabile puntare sui prodotti locali? Fabio Regazzi torna ancora una volta sul tema del granito ticinese, che spesso viene indicato come materiale di riferimento in bandi di concorso pubblici ma poi non viene usato.

Nell’ultima sessione il popolare democratico è  ritornato alla carico perché sono emersi altri due casi emblematici; il primo alla stazione di Altstetten dove le FFS nel bando dapprima prevedono granito di Onsernone come prodotto di riferimento, per poi scegliere invece un’azienda che fornisce  il cosiddetto “serizzo*`” una pietra estratta nel Nord Itali.

Il secondo caso è legato al Ticino, riguarda il Centro sportivo di Tenero ed era già salito agli onori, si fa per dire, della cronaca. Il “serizzo” era stato addirittura già previsto a livello di capitolato. Furibondo, Marzio Maurino della Graniti Maurino aveva scritto una pepata lettera a Ueli Maurer, dove spiegava come il termine serizzo potrebbe in realtà comprendere altre pietre non pregiate, estratte in luoghi del mondo dove nessuno è costretto a rispettare dei contratti collettivi di lavoro, come invece avviene per il mondo dell’edilizia svizzero. Da qui l’evidente difficoltà delle aziende svizzere a essere competitive.

“In occasione di precedenti interpellanze (16.3343 e 16.3344) avevo portato all'attenzione del Consiglio federale la questione della scelta di materie prime diverse dal capitolato nelle gare di appalto para-pubbliche, con grave danno per talune filiere produttive, come quella del granito. Ancora all'inizio di quest'anno in un capitolato delle FFS per la stazione di Alstetten (ZH), nonostante fosse indicato come "prodotto di riferimento" il granito di Onsernone, si è optato per un materiale diverso da quello indicato (in concreto una pietra denominata "Serizzo", estratta e lavorata in Italia e che oltretutto risulta di qualità inferiore ai graniti ticinesi)”, si legge nella nuova interpellanza.

“In un altro caso invece, segnatamente il bando 201556-(b704-17) UFSPO per i Centro Sportivo di Tenero, si arriva invece addirittura a prescrivere direttamente nel capitalo l'uso del citato "Serizzo", procede, chiedendo dunque:

“1. Non ritiene che nel particolare momento di crisi, sarebbe opportuno dal profilo economico e sociale dare priorità alle materie prime locali, a maggior ragione se vengono indicate esplicitamente nei bandi di concorso?

2. Sarebbe disposto a dare indicazioni e raccomandazioni più precise all'amministrazione federale e alle aziende para-pubbliche affinché nell'attribuzione delle gare di appalto vengano tenute maggiormente in conto considerazioni di natura sociale (mantenimento di impieghi, rispetto delle condizioni salariali) e ambientali (riduzioni distanze nel trasporto), a fronte di una qualità garantita?

 3. Non ritiene che nelle attuali condizioni di mercato, mai come oggi così difficili a causa della crisi del coronavirus e della concorrenza estera, sia prioritario soppesare maggiormente le condizioni sociali e di lavoro in Svizzera nelle valutazioni complessive che portano all'aggiudicazione delle gare di appalto, anche se ciò può comportare un costo superiore?”.

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