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27.11.20 - 09:400

Dadò applaude la RSI: "Ci sono dubbi di abuso? Si apre un'indagine. Non come la figuraccia del Parlamento..."

Il presidente popolare democratico accosta la scelta dell'emittente di Comano di affidarsi a un'istanza esterna per far luce sulle segnalazioni di irregolarità al no alla CPI sugli abusi dell'ex funzionario del DSS

COMANO - RSI promossa, a differenza del parlamentari. Fiorenzo Dadò torna sul tema degli abusi sessuali, trattato spesso, applaudendo l'emittente di Comano.

La RSI sceglierà un'istanza esterna che aiuti a far chiarezza sui presunti casi di molestie sessuali segnalati. “Anche un solo caso, sarebbe già di troppo”, aveva detto il Direttore RSI, Maurizio Canetta. “Parliamo di segnalazioni firmate da colleghe e colleghi, parliamo di persone che soffrono, che hanno subito o subiscono atti di mobbing o molestie psicologiche o sessuali. Non è ammissibile, non solo in RSI, ma nella società. Sono tutte situazioni delle quali non siamo a conoscenza, ma che vogliamo assolutamente e al più presto chiarire e affrontare, in accordo con il Consiglio d’Amministrazione e il Direttore generale SSR, nel rispetto delle regole di governance SSR e auspichiamo, anche in collaborazione con SSM. Vogliamo assicurare trasparenza, imparzialità, confidenzialità e protezione a ogni collaboratrice e collaboratore RSI che ha dovuto subire tali atti”.

"Abusi alla RSI? Si apre un'inchiesta", scrive il presidente popolare democratico. "È così che si fa. Erano in tanti a chiederlo. Finalmente una buona notizia, proprio nel giorno contro la violenza alle donne. Si cerca di capire, di ascoltare e poi di agire. Senza guardare in faccia a nessuno e in modo indipendente. Quando ci sono dubbi o segnalazioni o addirittura certezze come nel caso avvenuto negli Uffici dello Stato, si affronta il problema, senza nasconderlo".

E scatta il paragone con la mancata istituzione della CPI sul caso dell'ex dipendente del DSS che tanto lo fece arrabbiare. "Non come quanto è capitato in Gran Consiglio con il caso degli abusi sessuali avvenuti nell’Amministrazione cantonale. Il Parlamento non ha fatto il suo dovere e rimediato una pessima figura davanti ai cittadini. Figura, condita con gli applausi della vergogna. Un grave insulto alle vittime di abusi"

"Ora vedremo se resteranno solo parole e buoni auspici per calmare le acque o se seguiranno anche i fatti, conclude Dadò. 

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