LUGANO - “Se si vuole davvero essere incisivi - se cioè l’autorità dovesse decidere che l’aspetto sanitario e istituzionale dev’essere garantito - bisognerebbe mettere un coprifuoco alle 22. Ma non solo a Lugano, perché non è un problema prettamente luganese e perché se si facesse solo in città i giovani si ritroverebbero in qualche altro comune. Il coprifuoco dovrebbe essere fatto a livello cantonale”.
È la proposta che il vicesindaco e capo dicastero sicurezza Michele Bertini lancia in un’intervista al Corriere del Ticino dopo gli assembramenti e i tafferugli di sabato sera alla Foce.
“La soluzione a medio-lungo termine", aggiunge, "è interrogarci come società su queste dinamiche di insofferenza e disagio che la pandemia sta esacerbando. Ma a corto termine l’unica misura incisiva è quella repressiva. La mia è una riflessione forse provocatoria. Ma altrimenti non saprei cosa si può fare”.