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17.09.21 - 14:390

Politica climatica, il Consiglio Federale non vuole nuove tasse, semmai incentivi

Secondo Berna è stata proprio la prospettiva di nuovi costi a far pendere la bilancia verso il no nella votazione sulla revisione della legge sul C02

BERNA -  Dopo il no degli elettori alla legge sul CO2 nella votazione del 13 giugno 2021, oggi il Consiglio federale ha deciso il seguito da dare alla politica climatica. Entro fine anno metterà in consultazione un nuovo progetto di legge. L'obiettivo è creare la base più ampia possibile per la futura politica climatica.

Gli obiettivi del Consiglio federale rimangono invariati: entro il 2030 la Svizzera dovrà dimezzare le proprie emissioni rispetto ai valori del 1990. Si dovrà rinunciare a quegli strumenti che hanno contribuito significativamente all'esito negativo della votazione. Nella sua seduta del 17 settembre 2021 il Consiglio federale ha incaricato il DATEC di elaborare il relativo progetto di legge.

In data odierna il Consiglio federale ha deciso come proseguire nella propria politica climatica. Lo ha fatto basandosi su un'analisi del risultato della votazione sulla revisione della legge sul CO2, che identifica in linea generale la causa del rifiuto nel timore di un aumento dei costi, in particolare di un probabile rincaro della benzina. Il Consiglio federale ha chiesto, inoltre, al DATEC informazioni in merito ai colloqui tenuti dal Dipartimento con diverse associazioni in seguito alla votazione del 13 giugno.

L'attuale legge sul CO2 chiede al Consiglio federale di sottoporre per tempo al Parlamento proposte relative agli obiettivi di riduzione per il periodo successivo al 2020, e con esse anche provvedimenti supplementari. Ha pertanto incaricato il DATEC di preparare entro la fine dell'anno un progetto di legge da porre in consultazione, che tenga conto dell'esito della votazione e sia adatto a creare la base più ampia possibile per la futura politica climatica del Paese. Occorre porre l'accento su misure che permettano alla popolazione di ridurre le emissioni di CO2 nella propria vita quotidiana e che sostengano gli attuali sforzi dei diversi settori.

Nel complesso la futura politica climatica dovrà basarsi su una combinazione di più strumenti: l'effetto d'incentivazione legato alla tassa sul CO2 dovrebbe essere completato da incentivi efficaci e da una promozione mirata.

Capisaldi della revisione

Per il seguito dei lavori il Consiglio federale ha fissato una serie di parametri. 

- Il progetto di legge dovrà basarsi sull'attuale legge sul CO2. Gli strumenti già esistenti saranno portati avanti.

- Il progetto non dovrà introdurre nuove tasse. Per il caso in cui fossero necessari fondi supplementari per il settore edile, il DATEC deve valutare come adeguare temporaneamente la destinazione vincolata dei proventi della tassa sul CO2.

- I fondi ricavati attraverso i diversi strumenti della politica climatica dovranno, in linea di principio, andare a beneficio degli stessi settori da cui provengono.

- Per evitare investimenti sbagliati e rafforzare gli sviluppi già in atto, il progetto di legge punta a creare diversi incentivi finanziari. Ad esempio, chiunque oggi voglia comprare un camion a idrogeno deve sapere per quanto tempo vale l'esonero dalla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) previsto per i motori alternativi. Stabilendo il limite temporale di questa esenzione, il nuovo progetto di legge intende creare certezza giuridica per il settore.

- Ulteriori misure di sostegno dovranno aiutare gli attuali sforzi della popolazione e dei settori interessati.

1. Nel settore dell'edilizia, per la sostituzione dei vecchi sistemi di riscaldamento a olio e a gas si riceverà un ulteriore aiuto  finanziario.

2. Nel settore della mobilità si vuole promuovere soprattutto il potenziamento dell'infrastruttura per le auto elettriche. Questi sforzi saranno completati da un adeguamento dei valori obiettivo previsti per le emissioni di CO2 dei veicoli  importati.

3. Nel trasporto pubblico si dovranno abolire gradualmente le agevolazioni fiscali a favore degli autobus con motori diesel. 

Le entrate supplementari così generate saranno destinate all'acquisto di autobus elettrici per il trasporto locale e regionale. 

- Altra novità: più aziende dovranno poter beneficiare dell'esonero dalla tassa sul CO2 in cambio dell'impegno a ridurre le proprie emissioni. Attualmente tale possibilità è riservata solo ad alcuni settori. 

- Per il settore dell'aviazione si dovrà fissare una quota di carburanti sostenibili da miscelare ai combustibili degli aeromobili, in linea con gli sviluppi nell'UE. Si deve, inoltre, esaminare l'opportunità di accompagnare l'introduzione di una quota minima di carburanti sostenibili con un sostegno finanziario o incentivi finanziari per le compagnie aeree.

Le varie misure, combinate con il progresso tecnologico e il dinamismo di diversi settori, permettono di mantenere l'obiettivo di riduzione del 50 per cento delle emissioni entro il 2030. L'esatto rapporto tra la riduzione conseguita all'interno del Paese e la compensazione ottenuta all'estero deve ancora essere definita. Grazie alla conclusione di diversi accordi bilaterali la Svizzera ha creato le premesse necessarie per la realizzazione di progetti di compensazione all'estero.

L'impegno profuso in ambito climatico è accompagnato da misure mirate nel settore energetico. Nella sua seduta del 18 giugno 2021 il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente la legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. Con questo progetto il Consiglio federale intende rafforzare il potenziamento delle energie rinnovabili indigene e accrescere la sicurezza dell'approvvigionamento in Svizzera.

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