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11.10.21 - 21:040
Aggiornamento: 15.10.21 - 18:10

Continuano ad arrivare i ricordi di Pedrazzini. "Il Destino ha ascoltato il suo desiderio di andarsene prima dell'amata moglie"

Farinelli: "Una volta mi disse che mi avevano votato credendo fossi lui...". Gobbi: "È stato il primo a usare una comunicazione più moderna, un antesignano del linguaggio dei social"

BELLINZONA - Non sono solo i popolari democratici a ricordare con affetto Alex Pedrazzini, scomparso oggi all'età di 70 anni dopo una breve malattia.

Significative le parole che arrivano per lui da ogni colore politico.

Dopo il saluto ufficiale del Governo, arriva anche quello di Norman Gobbi: "Ci eravamo visti non molto tempo fa, qui in Piazza Governo, durante una pausa per il caffè. E con lui abbiamo parlato ancora di alcuni avvenimenti politici, passando da un tema all’altro, perché per lui la politica, ma quella con la P maiuscola, era una passione, era vita. Non per nulla è stato il “padre” della nuova Costituzione cantonale, votata nel 1997. Siamo stati colleghi in Gran Consiglio per due legislature. Non sempre allineati sulle stesse posizioni, ma sempre nel solco del rispetto personale e del dialogo. Dirigendo poi quello che era stato anche il “suo” Dipartimento, ho visto durante il mio lavoro anche i segni che aveva lasciato, in particolare continuando il cantiere delle aggregazioni. Una persona arguta, ironica, anche autoironica, in una parola: intelligente. Negli anni aveva poi messo molte energie nel sostegno dei più indifesi, in particolare dei bambini. Lo vedevo dietro le sue bancarelle per raccogliere fondi o firme a sostegno di Marche blanche per esempio. E negli ultimi due anni, dopo la sua uscita dal Parlamento, lo incrociavo per le vie del centro di Bellinzona, spesso con la mascherina e lo zaino in spalla. È stato un Consigliere di Stato brillante, il primo a utilizzare un tipo di comunicazione più moderno, con meno “politichese” e più messaggi e slogan incisivi. Un antesignano del linguaggio degli attuali social… Il “monello” della politica ticinese ci mancherà". 

L'omonimo Consigliere Nazionale PLR Farinelli ricorda qualche scambio di messaggi: "Mi scrisse; 'Mi voglio complimentare con te per il tuo eccellentissimo risultato elettorale ma mi permetto di farti notare che un terzo di coloro che ti hanno votato (specialmente le giovani donne) erano convinte che l'Alex fossi io!'. Un'altra volta: 'Stasera alla Tele sei stato bravissimo e molti si chiederanno come mai ! La risposta è semplice : ti chiami Alex!'. Alex l'ho conosciuto negli anni 90 quando era consigliere di Stato e i suoi figli facevano corsa d'orientamento con me. Abbiamo fatto una trasferta in Francia da cui ricordo dovette rientrare in fretta e furia per questioni istituzionali. Per anni non ci siamo più visti e dopo ci siamo rincontrati in Parlamento: simpatia a prima vista. Poi ci siamo riseparati ... ma quella simpatia è rimasta, come quando mi scrivevi una delle tue inconfondibili email, che mi strappavano (e mi strappano) sempre un sorriso".

Lo ricorda un altro liberale, Samuele Cavadini, sindaco di Mendrisio: "Ho avuto il privilegio di conoscere Alex Pedrazzini quando ancora sedevo in Gran Consiglio. Ricordo che, quando interveniva al pulpito sui vari temi, il chiacchiericcio di sottofondo,che generalmente accompagnava i vari interventi, magicamente svaniva. Sempre arguto, intelligente e dal pensiero indipendente riusciva ad attirare l’attenzione elevando la qualità del dibattito, a prescindere se si fosse o meno d’accordo con lui".

Tiziano Galeazzi, Municipale di Lugano, scrive: "Un pensiero ad Alex Pedrazzini, venuto a mancare oggi. L' ho conosciuto come politico in Consiglio di Stato, collega in Gran Consiglio poi e come buon amico. Era sempre cordiale e aperto al dialogo. Non mancavano le simpatiche battute di tanto in tanto per calmare gli animi. Condoglianze alla sua famiglia. Ciao Alex vola in pace".

Commovente il tributo del compagno di partito Armando Boneff: "Piango la scomparsa di Alex Pedrazzini, un amico illustre che è stato collega e praticamente mio precettore in politica quando sono stato eletto in Gran Consiglio completamente estraneo all'ambiente. Simpaticamente, senza far pesare la notevole esperienza, riunì un gruppetto di neoeletti che chiamava Merenderos (Caimi, De Rosa, Ravi e il sottoscritto) che si incontrava a casa sua per discutere e approfondire l'ordine del giorno del Parlamento. Scambi di vedute rispettosi delle opinioni di ciascuno, che per me sono stati i più arricchenti di tutta la mia attività parlamentare durata tre legislature. Nella sua veste di ex direttore delle carceri, Alex Pedrazzini mi ha pure facilitato nella comprensione del complesso mondo dietro le sbarre quando ho assuno la presidenza della Commissione di sorveglianza. Con lui ho imparato parecchio apprezzando nel contempo il suo senso dell'umorismo che alleggeriva l’ambiente senza svilire la materia. È stato un incontro importante che non dimenticherò. Mi consola che il Destino abbia ascoltato il suo desiderio di andarsene prima dell'amata consorte, la signora Than, alla quale unitamente ai figli porgo le mie più sentite condoglienze".

 

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