BELLINZONA - Il Cantone ieri ha diramato dei dati relativi alla mobilità in Ticino, con meno automobilisti sulle strada e più uso dei mezzi pubblici nel 2020. Ma nel 2021 la percezione per Marco Passalia e il gruppo PPD la percezione è diversa: nonostante le migliorie, i mezzi pubblici sono sempre meno graditi.
Arriva dunque un'interrogazione che vuole provare a capire che cosa stia succedendo, al di là degli effetti della pandemia (paura a prendere bus e treni, più smartworking).
"L’entrata in funzione della galleria di base del Monte Ceneri, il nuovo orario ferroviario 2021, i nuovi collegamenti e le nuove linee di bus in varie regioni del Cantone hanno portato in Ticino un netto miglioramento dell’offerta di mobilità pubblica. Come si può leggere nel sito web delle FFS – cito – “l’orario 2021 consente collegamenti più veloci, frequenti e comodi per Milano. La galleria di base del Monte Ceneri apporta miglioramenti anche nel traffico regionale. A causa di ritardi, dovuti alla pandemia, nella realizzazione di alcuni progetti ferroviari in Ticino, l’orario 2021 sarà introdotto in due fasi: la prima fase è prevista dal 13 dicembre 2020, la seconda dal 5 aprile 2021”.
Ma nonostante ciò "questo importante traguardo nella mobilità del nostro Cantone giunge però in un momento difficile visto che, da una parte, il trasporto pubblico sembrerebbe soffrire ancora degli effetti negativi della crisi pandemica, mentre dall’altra parte, il trasporto su strada è diventato ancor più intenso, intasato e fragile. È evidente a tutti che negli ultimi due anni qualcosa è cambiato in peggio nella mobilità ticinese: meno passeggeri hanno utilizzato i mezzi pubblici a causa dei timori legati ai contagi da coronavirus a vantaggio dell’auto, molti lavoratori sono stati obbligati a lavorare da casa, altri lavoratori sono rimasti senza lavoro o nell’impossibilità di lavorare sempre a causa della pandemia e, infine, molti turisti confederati si sono recati in Ticino con l’automobile per ferie e per i fine settimana".
Per Passalia, "il risultato pare lapalissiano: treni e bus meno occupati, ma più auto sulle strade;
addirittura, si sono poi create delle situazioni di picco di auto nei fine settimana e durante le vacanze scolastiche nei vari Cantoni svizzeri che si sono declinati in ingorghi infiniti sulle strade ticinesi. In questo difficile contesto pare ovvio dedurre che le vere potenzialità del trasporto
pubblico e della cosiddetta rivoluzione ticinese del trasporto pubblico siano state fortemente influenzate negativamente e ridotte dalla pandemia", conclude.
E chiede:
"1. Dall’entrata in funzione della prima fase del nuovo orario ferroviario (13 dicembre 2020) fino ad oggi (data dell’interrogazione) qual è il numero di passeggeri che ha preso il treno in Ticino rispetto ai 3 anni precedenti?
1a. Per lo stesso intervallo di tempo rispetto ai 3 anni precedenti è possibile identificare il numero dei passeggeri nella tratta ferroviaria Locarno-Lugano e nella tratta ferroviaria Bellinzona-Lugano?
2. Dall’entrata in funzione della prima fase del nuovo orario ferroviario (13 dicembre 2020) fino ad oggi (data dell’interrogazione) qual è il numero di passeggeri che ha utilizzato il bus in Ticino rispetto ai 3 anni precedenti?
3. Qual è il numero di abbonamenti Arcobaleno venduti negli ultimi 5 anni?
4. Dall’inizio della pandemia ad oggi in che misura sono state disattese le previsioni di aumento dei passeggeri e degli introiti da titoli di trasporto rispetto a quanto preventivato?
5. Il Consiglio di Stato è in grado di fornire il numero di veicoli privati che hanno percorso quotidianamente le principali arterie ticinesi negli ultimi 3 anni (fino alla data dell’interrogazione)?
5a. È possibile identificare una correlazione tra il numero di auto in Ticino e le principali festività lavorative e scolastiche nel resto della Svizzera?
6. Corrisponde al vero che le informazioni circa il potenziamento del trasporto pubblico
ha raggiunto prevalentemente i cittadini ticinesi?
6a. Che tipo di informazioni sono state rilasciate nei confronti dei frontalieri e dei turisti?
6b. Non ritiene il Consiglio di Stato che occorra insistere regolarmente e allargare i destinatari di queste informative / promozioni / pubblicità a frontalieri e turisti?
7. Quali misure concrete intende adottare il Consiglio di Stato per promuovere ulteriormente tra gli utenti la maggior offerta di trasporto pubblico in vigore con il cambiamento di orario?
8. Il Consiglio di Stato riceve dalle imprese di trasporto un quadro globale concernente le situazioni di ritardo e di disservizi?
8a. Se sì, può indicare anche sinotticamente come è la situazione (numeri e minuti di ritardi, casi di disservizio, ecc.)?
8b. In caso negativo, il Consiglio di Stato in futuro intende richiedere alle imprese un breve e regolare rapporto che riporti queste informazioni?"