BELLINZONA – Il gruppo parlamentare del Movimento per il socialismo attacca il ministro dell’educazione Manuele Bertoli. Lo fa con una mozione presentata a poche ore dal dibattito parlamentare odierno. Oggi il Gran Consiglio sarà chiamato ad esprimersi sulla proposta di una sperimentazione biennale per il superamento dei livelli in terza media. Un tema che divide le forze politiche e il cui esito è incerto.
“Il puerile tentativo del Consiglio di Stato d’impedire, ai membri del Parlamento cantonale e più in generale all’opinione pubblica, che le varie prese di posizioni sulla consultazione del DECS sulla sperimentazione del superamento dei livelli è estremamente preoccupante ed un chiaro esempio di grave prepotenza ed arroganza – scrivono i deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni, Angelica Lepori -. La situazione è però ancora più grave. Una veloce lettura di questa documentazione, alla quale alla fine abbiamo avuto diritto - negli uffici del Consigliere di stato Bertoli e sotto attento controllo dei suoi portaborsa, poche ore prima dell’inizio della discussione parlamentare, ci permette d’affermare che il riassunto di questi documenti fornito pubblicamente dal DECS non corrisponde al loro contenuto; è pertanto evidente quale fosse l’obiettivo di questa censura: accreditare l’idea di una consultazione tutto sommato dai risultati equilibrati, mentre in realtà dalla stessa emerge, in particolare da parte di tutti gli organismi dei docenti interpellati, un giudizio assai negativo sulla proposta messa in consultazione.
Stesso atto di prevaricazione ha subito la consulta dei presidenti dei collegi dei docenti della Scuola media, organo istituito, ironia della sorte, per favorire e coordinare – secondo la versione del DECS – la partecipazione dei collegi alle procedure di consultazione. Ebbene, la consulta ha elaborato un documento di sintesi della consultazione tra i collegi che avrebbe voluto rendere pubblico: invano, il DECS si è formalmente opposto.
In realtà, all’interno del DECS si va sempre più rafforzando un modo di procedere che impedisce una reale discussione e partecipazione degli insegnanti e degli altri organismi della scuola alle scelte che vengono fatte.
Di conseguenza, alfine di evitare che in futuro simili tentativi di censure e mistificazioni della realtà abbiano a ripetersi, con la presente mozione chiediamo che il Consiglio di Stato elabori una proposta di legge con la quale venga sancito l’obbligo alla pubblicazione delle prese di posizioni su consultazioni promosse dal Governo e dai suoi dipartimenti. Tale obbligo deve riguardare anche le prese di posizioni di organismi interni all’amministrazione cantonale e agli istituti scolastici”.