BELLINZONA - Il Ticino sta applicando le sanzioni previste dall'UE e implementate, non senza polemica, dalla Svizzera, contro la Russia e i suoi cittadini? Lo chiede l'MPS in una interpellanza. Secondo il Movimento, per esempio, ci sarebbero nel nostro Cantone un paio di società controllate da persone che sono sulla lista di chi deve essere sanzionato, per non parlare di possibili conti russi.
"Nel più puro stile elvetico, l’applicazione delle sanzioni non è proattiva e, soprattutto inizialmente, non è neppure stata applicata la necessaria coordinazione per raggiungere l’obiettivo delle sanzioni. Il gioco delle parti, fra Confederazione e cantoni, ha sicuramente permesso di far sparire dalla piazza finanziaria svizzera diversi miliardi appartenenti a società e cittadini russi figuranti nella lista dei destinatari di sanzioni. Per esempio, la SECO non prende a carico il compito di andare a cercare attivamente i beni di cittadini russi sottoposti alle sanzioni. Spetta in particolare alle istituzioni finanziarie di stilare un inventario dei propri clienti e di comunicare alla SECO se gestiscono degli attivi di persone sotto sanzioni", il commento. "Ovviamente, i possibili averi da congelare non riguardano solo attivi bancari. I termini averi e risorse economiche di persone fisiche, imprese e organizzazioni includono valori patrimoniali di ogni genere, indipendentemente dal fatto che siano materiali o immateriali, mobili o immobili 1 . Per esempio, anche gli immob ili, i beni di lusso o le opere d'arte sono considerati risorse economiche e possono quindi essere bloccati. Anche i beni patrimoniali immagazzinati presso un porto franco rientrano in questa casistica. Disporre di un inventario dettagliato in questo senso è fondamentale anche solo nell’ottica del blocco di beni. Se in questo frangente la persona sanzionata conserva i diritti di proprietà, è invece proibito il commercio (vendita, affitto) di questi averi".
Per l'MPS lo stallo è evidente, con la SECO che "solo dal 1o aprile ha fornito alcune precisazioni rispetto ai compiti e al sostegno dei cantoni nell’applicazione delle sanzioni decise. Nel caso di cittadini russi figuranti nella lista dei destinatari di sanzioni, gli uffici dei registri di commercio, gli uffici dei registri fondiari e quelli delle contribuzioni dei Cantoni devono fornire alla SECO le informazioni necessarie a questo scopo".
"Il Ticino è un Cantone che attrae diversi cittadini russi e le loro imprese economico-finanziarie. Basti pensare al ruolo assunto dalla piazza luganese nella gestione del commercio di materie prime provenienti dalla Russia", prosegue la nota.
E le domande di Simona Arigoni (cofirmatari: Angelica Lepori, Matteo Pronzini):
"Quale sistema di vigilanza attiva è stato implementato a livello ticinese per verificare costantemente le persone fisiche, le imprese e le organizzazioni figuranti nella lista dei destinatari di sanzioni, secondo l’Ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina?
Sono stati intercettate casi di questa fattispecie in Ticino? Se sì, quali sono le loro generalità? A quanto ammontano i patrimoni congelati?
Che misure ha preso il Cantone nei confronti della società MMK Steel Trade AG, con sede a Pazzallo, controllata del gruppo Magnitogorsk Iron & Steel Works (MMK), di proprietà dell’oligarca russo Viktor Filippovich Rashnikov, figurante sulla lista dei destinatari di sanzioni dell’UE e, dunque, della Svizzera? Viktor Filippovich Rashnikov è stato addirittura presidente della MMK Steel Trade AG fino al 22 aprile 2003. Gli averi e le risorse economiche della controllata luganese sono state congelate? A quanto ammontano gli averi e le risorse economiche
congelate? Il fratello di Viktor Filippovich Rashnikov, Sergey Rashnikov, già gerente della STARGLOBE LIMITED, Limassol, succursale di Cadempino, secondo le ultime informazioni residente a Porza, è stato oggetto di un’indagine per verificare eventuali legami con il fratello?
Che misure ha preso il Cantone nei confronti della società Severstal Export GmbH, con sede a Manno, controllata del gruppo Severgroup, di proprietà dell’oligarca russo Alexey Alexandrovits Mordaschov, figurante sulla lista dei destinatari di sanzioni dell’UE e, dunque, della Svizzera? Gli averi e le risorse economiche della controllata luganese sono state congelate? A quanto ammontano gli averi e le risorse economiche congelate?
L’articolo 21 dell’Ordinanza che istituisce provvedimenti in relazione alla situazione in Ucraina prevede l’obbligo imposto alle banche o alle persone autorizzate secondo l’articolo 1b LBCR di dichiarare i depositi esistenti superiori a 100000 chf detenuti da cittadini russi o persone fisiche residenti nella Federazione Russa o da banche, imprese o organizzazioni stabilite nella Federazione Russa. In questo senso, si chiede al Consiglio di Stato di verificare presso gli istituti bancari o le persone autorizzate secondo l’articolo 1b LBCR, quanti sono questi
depositi e a quanto ammontano questi averi. In ogni caso, si chiede al Consiglio di Stato di fornire questi dati in relazione a BancaStato.
In maniera generale, gli interpellanti chiedono al Consiglio di Stato, in forma anonimizzata, un inventario degli immobili posseduti in Ticino da cittadini russi residenti e non sul nostro territorio. Allo stesso modo, l’inventario deve concernere i contributi fiscali pagati dai cittadini russi residenti all’erario cantonale, ricorrendo all’ufficio delle contribuzioni".