BELLINZONA – La canicola riscalda anche il clima politico. Tre sono gli atti parlamentari che toccano quello che sta diventando il tema principale di queste settimane estiva. Due sono a firma dei deputati MPS. Uno è firmato dai popolari democratici Giorgio Fonio e Claudio Isabella. Matteo Pronzini e colleghi premettono di aver ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadine e cittadini in relazione a situazioni ambientali nelle strutture socio-sanitarie sprovviste di una climatizzazione. “Tale situazione – si legge nell’interrogazione - è particolarmente pericolosa nelle case per anziani dove le temperature nelle camere e negli spazi comuni sono, laddove non vi è climatizzazione, estremamente alte”.
Seguono le domande al Consiglio di Stato: “a indicare quanto intrapreso delle competenti autorità per verificare nelle case per anziani e più in generale nelle strutture socio-sanitarie se le strutture, ed in particolare le camere e gli spazi comuni, sono sufficientemente climatizzati”. Si chiede inoltre al Governo se non ritiene, sulla base del quadro della situazione, necessario proporre anche delle modifiche legislative, considerato il fatto che i periodi di canicola nel futuro saranno sempre maggiori.
Sempre a firma del MPS c’è un’iniziativa parlamentare elaborata che chiede di inserire un nuovo articolo sulla canicola nella Legge sanitaria: “A tutela della salute delle salariate e dei salariati in caso di allarme canicola, decretato dalle autorità, tutte le attività lavorative svolte all’esterno ed in luoghi chiusi non climatizzati dopo le ore 13.00 è vietato -. Le strutture socio-sanitarie, ed in particolare le camere, i locali di socializzazione ed alberghieri, devono essere tutte climatizzate -. Per il rispetto di tale regolamentazione sono responsabili i comuni. È possibile la collaborazione del Dipartimento e dell’Ufficio del medico cantonale -. Il regolamento stabilisce eventuali eccezioni”.
Anche Fonio e Isabella toccano il tema dell’orario di lavoro e rilevano che “la canicola sta mettendo a dura prova la salute dei lavoratori, in particolare quelli che si trovano a lavorare all’esterno. Non sono mancati gli infortuni, vedasi l’incidente accaduto ad un lavoratore impegnato su un tetto di uno stabile cantonale, dove a causa di un colpo di calore si è accasciato al suolo ed è stato elitrasportato all’ospedale. In alcuni contratti collettivi di lavoro, vedasi quello delle pavimentazioni stradali, in caso di canicola i lavori devono inderogabilmente interrompersi alle 13. In altri, ad oggi questo non è ancora possibile. Per sopperire a questo, si modifica però l’orario di inizio lavori alle 6 per poter terminare nel primo pomeriggio, evitando quindi che i lavoratori siano esposti nel momento peggiore della giornata. Purtroppo però, l’inizio lavori è possibile in quei comuni che permettono ciò nei propri regolamenti comunali e ad oggi, questo, non è codificato e non è uniformato a livello cantonale. Il tutto crea un grande disagio e un forte pericolo per la salute dei lavoratori e rende difficile la programmazione dei lavori per le numerose aziende attive sul territorio”.
I due deputati chiedono dunque al Consiglio di Stato se, non ritiene di dover intervenire e farsi parte attiva nel proporre ai comuni ticinesi una uniformazione dei vari regolamenti in modo da permettere durante gli allarmi canicola l’inizio anticipato dei lavori: “Il Cantone, oltre a fungere da controllore è anche un importante committente e quindi, chiediamo se abbia pensato di introdurre all’interno dei suoi numerosi appalti l’inizio anticipato con conseguenti fine anticipata dei lavori. Da ultimo chiediamo se, vista la situazione climatica, il Cantone è intenzionato a favorire l’accesso delle imprese al beneficio delle indennità di intemperie”.